7 Aprile 2018

In questo breve articolo parleremo dell’anatomia del ginocchio. L’articolazione del ginocchio è, insieme alla spalla, una delle articolazioni più complesse dell’organismo. Presenta un solo grado di libertà di movimento (flesso-estensione). L’articolazione del ginocchio è un ginglimo di tipologia angolare (troclea). Essa risulta composta da tre segmenti ossei:

Articolazione del ginocchio

Strutture dell’articolazione del ginocchio

Come già specificato l’articolazione del ginocchio è una ginglimo angolare. La porzione distale del femore, rappresenta la troclea, che presenta una forma convessa data dalla presenza dei condili femorali. I condili si articolano con la tibia, nello specifico con il piatto tibiale. La tibia, nella sua porzione prossimale, presenta due cavità gleinoidee, divise tra loro dall’eminenza intercondiloidea. Le cavità glenoidee però non risultano essere perfettamente congrue con i condili femorali. Per migliorare la superficie di contatto tra li due componenti dell’articolazione del ginocchio, sono presenti due menischi fibrocartilagineiche verranno trattati nel paragrafo che segue.

Superiormente e anteriormente alla tibia troviamo la patella o comunemente conosciuta rotula che risulta fissata ad essa tramite un legamento, il legamento patellare. Posteriomente la patella si articola con la porzione distale del femore.

Menischi

Non essendo le cavità glenoidee perfettamente congrue con i condili femorali, i menischi giocano un ruolo fondamentale dell’aumentare la congruenza tra le due strutture. Visti in sezione hanno una forma triangolare con apice verso l’interno e la base verso l’esterno e che aderisce alla capsula articolare. Sono due:

  • Mediale che presenta una forma semilunare e aderisce alle aree intercondiloidee;
  • Laterale che presenta una forma di cerchio e che aderisce ai legamenti crociati tramite la sua parte più interna e con il legamento collaterale laterale con la sua porzione esterna.

Menischi

I due menischi risultano inoltre uniti  anteriormente da un legamento chiamato legamento trasverso anteriore.

Capsula articolare

La capsula articolare dell’articolazione del ginocchio, è un manicotto fibroso che si inserisce ad alcuni millimetri dai capi articolari. Essa mantiene i due capi articolari in reciproco contatto. Possiamo immaginare la sua forma come un manicotto fibroso che circonda l’articolazione e che posteriormente si infossa andando a formare un solco sagittale che la metterà in rapporto diretto con i legamenti crociati. Nella sua porzione interna essa è rivestita dalla membrana sinoviale.

Prossimalmente si fissa:

  • Anteriormente si inserisce sulla faccia patellare del femore;
  • Medialmente e lateralmente sotto agli epicondili del femore;
  • Posteriormente sopra i condili femorali e nella fossa intercondiloidea.

Distalmente si fissa:

  • Anteriormente si inserisce subito al disotto  del margine della cartilagine articolare;
  • Posteriormente si inspessisce rispetto alla parte anteriore;
  • Lateralmente si inspessisce rispetto alla parte anteriore.

Capsula articolare del ginocchio

Membrana sinoviale

La membrana sinoviale riveste dall’interno la capsula articolare e si inserisce sul contorno delle superfici articolari. Diventa discontinua a livello dei menisci, infatti qui la vediamo sdoppiarsi e interrompere poichè, i menischi stessi risultano adesi alla capsula articolare.

Antero-superiormente, la membrana sinoviale si porta tra il femore e il muscolo quadricipite andando a formare la borsa sovra patellare.

Posteriormente circonda i legamenti crociati ma non li ingloba, infatti i crociati risultano essere intracapsulare ma extrasinoviali.

Oltre alla borsa sovra patellare sono anche presenti:

  • La borsa prepatellare (situata tra la cute e la patella). Essa non comunica con la cavità articolare;
  • La borsa infrapatellare (situata tra il legamento patellare e la tibia). Sotto tale borsa è presente anche del tessuto adiposo chiamato corpo adiposo di Hoffa.

Legamenti del ginocchio definiti di rinforzo

legamenti hanno il ruolo fondamentale di rafforzare la capsula articolare e di conseguenza l’intera articolazione del ginocchio. Essi sono numerosi:

Legamenti del ginocchio

Legamento rotuleo o patellare

Il legamento rotuleo o patellare è un robusto cordone appiattito che unisce il margine inferiore della rotula alla tuberosità tibiale. Esso risulta essere la continuazione del tendine del muscolo quadricipite, che ingloba la rotula.

Retinacoli della rotula

retinacoli sono due lamine fibrose che derivano dal muscolo vasto laterale e vasto mediale. Queste lamine scorrono ai lati della rotula e si portano distalmente da essa per inserirsi sulla superficie anteriore della tibia e ai lati della tuberosità tibiale.

Legamenti collaterali

legamenti collaterali, laterale e mediale, originano rispettivamente dall’epicondilo laterale e dall’epicondilo mediale.

Legamenti collaterali

Legamento popliteo obliquo

Il legamento popliteo obliquo non è altro che una espansione del tendine del muscolo semimembranoso. Esso origina in prossimità della faccia posteriore della tibia, nella sua porzione mediale e decorre verso l’alto e il condilo laterale del femore. Dall’estremità laterale di questo legamento origina il legamento popliteo arcuato che si dirige in basso e si inserisce sulla testa del perone.

Legamenti crociati

legamenti crociati sono due robusti cordoni che rappresentano il mezzo di unione più importante tra il femore e la tibia. Si incrociano all’interno della cavità intercondiloidea e come già specificato, sono intracapsulari ma extrasinoviali (vedi membrana sinoviale).

Hanno un’origine differente:

  • Il crociato anterioreorigina dall’area intercondiloidea anteriore, più precisamente dalla spina intercondiloidea anteriore della tibia e si inserisce sulla faccia mediale del condilo laterale del femore;
  • Il crociato posteriore origina dall’area intercondiloidea posteriore, più precisamente dalla spina intercondiloidea posterioredella tibia e si porta sulla faccia laterale del condilo mediale del femore.

Legamenti crociati

 

Bibliografia:

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Autore: Angelo Terranova

Autore: Angelo Terranova

Osteopata, CEO e fondatore di OsteoLab. Sono sempre stato convinto che la problematica della persona debba essere approcciata in maniera integrata e olistica. Per tale motivo ho creato OsteoLab.

2 Commenti

  1. cristina

    il ginocchio non è un ginglimo angolare ma una articolazione mista
    femore-tibia è una condiloartrosi
    femore-patella è una artrodia
    studia di più!!!!!

    Rispondi
    • Angelo Terranova

      Buongiorno. La ringrazio per il commento e per aver aperto un argomento così tanto dibattuto. Come lei saprà, l’articolazione del ginocchio è un’articolazione complessa. Tengo a specificare però, che un’articolazione si definisce “condiloartrosi” in base alle sue superfici articolari che non presentano una forma omogenea in tutte le direzioni ma hanno una forma di tipo ellissoidale (es. articolazione temporo-mandibolare). Vorrei specificare che non mi permetterei mai di scrivere qualcosa solo per sentito dire. A tal proposito le cito le parole riportate su uno dei testi di riferimento riguardo lo studio dell’anatomia dalla stragrande maggioranza delle università italiane di medicina e chirurgia (almeno fino a qualche anno fa): libro di anatomia “Anastasi”. Il seguente libro riporta “E’ un ginglimo angolare o troclea a cui partecipano il femore con i condili e con la faccia patellare, la tibia con la faccia articolare superiore e la patella con la faccia articolare”. Ma allontanandoci da un testo puramente anatomico, posso citarle il così conosciuto Kapandji (libro di fisiologia articolare). Anch’esso riporta “Il principale grado di libertà del ginocchio, cioè quello di flesso-estensione lungo l’asse trasversale è condizionato da un tipo di articolazione trocleare”, e come ben saprà, troclea = ginglimo angolare. Per quanto riguarda la tipologia di superficie articolare che compone il ginglimo, tralasciando la disposizione degli assi del cilindro sul quale avviene il movimento angolare (flesso-estensione), le superfici articolari sono rappresentate da una puleggia (epifisi distale del femore) e da una superficie che presenta una cresta (epifisi prossimale della tibia) che si adatta alla gola della puleggia.
      Ad ogni modo, potrebbe indicarmi i testi che classificano tale articolazione come una condiloartrosi?
      Grazie

      Rispondi

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