L’osteopatia pediatrica è un ramo della medicina osteopatica che si occupa di trattare quadri clinici neonatali.
Gli studi affermano che non esiste un età precisa per iniziare un percorso osteopatico infatti possono essere trattati neonati fin dai primi giorni di vita fino ai ragazzi di 14 anni di età, che corrisponde al termine del periodo pediatrico.
Trattare il prima possibile
Prima si agisce meglio è, in sintesi, la possibilità di intervenire sin dalla primissima infanzia su disturbi e deformazioni può essere di grande beneficio per tutto il percorso di vita fino all’età adulta. La terapia osteopatica è molto più efficace nel bambino che nell’adulto perché il suo sistema è così ricettivo da reagire efficacemente (e in tempi ridottissimi) alle manipolazioni osteopatiche.
Uno scorretto posizionamento in pancia del bambino durante la gravidanza o durante il parto possono creare problematiche come contratture e rigidità articolari, è necessario intervenire tempestivamente prima che la situazione possa peggiorare e diventare strutturale cioè non modificabile.
Osteopatia neonatale: quali disturbi risolve
Di seguito sono riportati alcuni dei disturbi che l’osteopatia neonatale risolve:
- Torcicollo miogeno;
- Coliche gassose;
- Reflusso neonatale;
- Difficoltà di suzione o attaccamento al seno;
- Piede torto;
- Deformità del cranio;
- Disturbi del sonno.
L’osteopata pediatrico si occupa di valutare le tappe dello sviluppo neuropsicomotorio, ovvero, il processo maturativo che, nei primi anni di vita, consente al bambino di acquisire competenze e abilità posturali, motorie, cognitive e relazionali.
