Osteopatia cranio sacrale: i principi e la terapia
Il sistema cranio sacrale può essere definito un sistema fisiologico funzionale che si basa sulla funzione delle seguenti strutture:
- Le membrane Meningee;
- Le strutture ossee su cui si inseriscono le suddette membrane;
- Le strutture di tessuto non osseo (connettivo) che si relaziona con le MRT;
- Il liquido cefalo rachidiano;
- Tutte le strutture che sono adibite alla produzione e riassorbimento di tale liquido.
Il sistema cranio sacrale risulta legato a molti sistemi, influenzandoli e rimanendo influenzato esso stesso da tali strutture:
- Il sistema nervoso;
- L’apparato locomotore;
- Il sistema cardiocircolatorio con il sistema linfatico;
- Il sistema endocrino;
- L’apparato respiratorio.
Una qualsiasi anomalia, presente in questi sistemi o apparati, può influenzare il sistema cranio sacrale. Esso rappresenta il cuore dello sviluppo del sistema nervoso centrale. Dal punto di vista funzionale. Esiste uno stretto legame tra il sistema cranio sacrale e il sistema nervoso centrale, il sistema nervoso autonomo, il sistema neuromuscoloscheletrico e il sistema endocrino.
Terapia cranio sacrale
La terapia cranio sacrale è un approccio terapeutico molto efficace basato su alcune osservazioni anatomiche, fisiologiche e cliniche.
Caratteristiche del sistema cranio sacrale
Tale sistema è caratterizzato da un’attività ritmica, indipendente dagli altri ritmi fisiologici dei diversi apparati come il respiratorio e il cardiovascolare. Il sistema possiede le caratteristiche di un sistema idraulico semichiuso. Tale sistema è rappresentato dalla dura madre, impermeabile ai liquidi, che racchiude, al suo interno il liquido cefalorachidiano. Il flusso di tale liquido è possibile grazie alla presenza di strutture, plessi corioidei che lo producono e i villi aracnoidei (granulazioni del pacchioni) che lo riassorbono. Proprio grazie alla presenza di queste strutture, la struttura può essere definita semichiusa. Essendo presente il liquido cefalorachidiano, il sistema idraulico si comporta come un qualsiasi altro sistema contenente acqua, quindi qualsiasi forza esercitata sul liquido, si trasmetterà in tutte le direzioni in modo uniforme. Questa caratteristica permette al sistema di corrispondere ad una terapia di “largo raggio”.
La frequenza del ritmo è di 6-12 cicli al minuto. Esso è un parametro di fondamentale importanza poiché varia in presenza di patologie, che hanno la facoltà di far variare tale ritmo da minore ai 6 cicli/minuto a maggiore ai 12 cicli/minuto. Es. il ritmo si presenta aumentato (>12 cicli/minuto) in pazienti che soffrono di malattie acute spesso accompagnata da stati febbrili. Viceversa il ritmo si presenta diminuito (<6 cicli/minuto).
In situazioni fisiologiche, il ritmo oscilla dentro il range sopracitato (6-12 cicli/minuto), oscillazioni simili a quelle che si verificano nell’apparato cardiovascolare e respiratorio.
Bibliografia:
- CAPOROSSI R., PEYRALADE F.: Traité pratique d`ostéopathie cranienne, Editions S.I.O. De Verlaque, France, 1992;
- UPLEDGER J. E.: Terapia cranio-sacrale, Red Edizioni, Novara, 1996.
0 commenti