30 Novembre 2015

Rachide dorsale: movimenti, disfunzioni e tecniche di normalizzazione

Le curve cifotiche, presenti nel rachide dorsale, presentano dei contenitori ossei che limitano in parte la possibilità di movimento (queste curve hanno una funzione statica). Le disfunzioni delle cifosi assume maggiore importanza rispetto alle lordosi. La presenza delle coste influenza i movimenti delle vertebre e viceversa.

Il numero di articolazioni del tratto dorsale sono circa 150.

Rachide dorsale

By Kaudris – Own work, CC BY-SA 3.0.
Fontehttps://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11436268

Ci sono delle motivazioni importati sul controllo di questa parte di colonna. E’ presente la catena latero-gangliare, quindi disfunzioni di questo tratto potrebbero portare a problemi vasaliviscerali.

Indice delle informazioni che troverai nell’articolo

Movimenti del rachide dorsale

Il rachide dorsale esegue differenti movimenti lungo i piani dello spazio:

  • Flesso-estensione;
  • Rotazione;
  • Side.

Rotazione assiale. Ha delle caratteristiche differenti sul rachide dorsale rispetto al lombare, perchè cambia il centro di rotazione. Il centro di rotazione è all’incirca al centro dei corpi vertebrali mentre sulle lombari è alla base della spinosa. Nelle dorsali non si ha l’effetto taglio come nelle lombari ma qui si ha una vera e propria torsione. La torsione del disco dorsale è tre volte maggiore rispetto a quella del disco nelle lombari, ma si ha una forza di taglio inferiore proprio per la differente disposizione delle faccette articolari che nelle dorsali si presentano su un piano parafrontale a differenza delle lombari che è parasagittale.

I movimenti della colonna dorsale che si ripercuotono sulla gabbia toracica. Nello specifico:

  • In estensione le coste si allontanano, vanno in inspirazione e in flessione si avvicinano e vanno in espirazione.
  • In side le coste controlaterali al side si allontanano mentre le omolaterali si avvicinano.
Movimenti del rachide

By Jnewton2005 – Own work, CC BY-SA 3.0.
Fontehttps://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11549635

Nella rotazione vertebrale (movimento centrifugo), la gabbia toracica, se il corpo vertebrale ruota a destra, la testa costale destra sarà spinta in dietro e in fuori. La costa tenderà ad avere una deformazione e ci sarà un aumento dello spazio interno. Anteriormente dal lato della rotazione (lato destro) la costa andrà a chiudersi. Sull’emilato di sinistra la parte posteriore della costa verrà trascinata antero-medialmente andando a diminuire lo spazio interno posteriormente ma questa situazione porterà ad un aumento dello spazio anteriore sinistro. La deformazione segue delle linee crociate. Il posteriore destro e anteriore sinistro si allontanano in rotazione destra della vertebra e la parte posteriore sinistra e l’anteriore destra si avvicinano sul piano mediano.

In side sinistro è possibile trovare un gibbo a destra perchè siamo in prima legge di Fryette, inclinazione a sinistra con rotazione opposta, il che crea una convessità della parte posteriore della costa del lato della rotazione.

NB: La scoliosi è la fissazione di una curva della colonna che dovrebbe essere dinamica e non statica.

Articolazioni

Essendo presenti anche le coste, il tratto del rachide dorsale presenta le seguenti articolazioni:

  • Costo-vertebrali divisi in costo-somatiche e costo-trasversarie;
  • Condro-costali;
  • Condro-sternali.

Muscoli della colonna dorsale

I muscoli del rachide dorsali sono suddivisi in:

  • Muscoli intrinseci o vertebro-vertebrali;
  • Muscoli estrinseci o vertebro-appendicolari.

Intrinseci

  • Elevatori delle coste;
  • Intercostali esterni e interni. (In alcuni tratti della gabbia toracica ci sono dei muscoli interposti, i muscoli intercostali medi), le fibre di questi muscoli sono di direzione opposta tra loro;
  • Sotto costali;
  • Trasverso del torace. Le sue inserzioni sono in parte sulle cartilagini costali, sia sui segmenti ossei.

Estrinseci

  • Toraco appendicolari: (Grande piccolo pettoraleSucclavio importante per la clavicola esso lega la prima costa alla clavicola, frena l’elevazione della stessa, Dentato anteriore origina dal margine mediale della scapola, passa sotto la scapola e si va ad inserire antero-lateralmente alle prime 10 coste.)
  • Spino appendicolariTrapezioGran dorsaleromboidedentatipost superiore ed inferiore.

Nel torace non esistono plessi ma escono nervi intercostali.

Disfunzioni della colonna dorsale

In teoria anche il tratto dorsale funziona come quello lombare, ma in stazione eretta e da paziente seduto la colonna dorsale durante l’inspirazione estende e flette durante l’espirazione, tra D4 e D9 le spinose sono molto inclinate e corrispondono alla vertebra sottostante, l’inserzione dei muscoli del collo arrivano fino a D4 quindi problematiche al collo possono influire sul tratto della colonna dorsale superiore.

Tecniche

Esistono differenti tecniche per normalizzare disfunzioni osteopatiche del rachide dorsale. In questa sede verranno riportati le manovre in trust (alta velocità a bassa ampiezza). Esistono anche tecniche miotensive e in funzionale ma saranno trattate in seguito su articoli dedicati.

DOG

Le DOG sono delle manipolazioni in trust volta alla correzione della rotazione andando a lavorare sulla posteriorità vertebrale.

Il paziente si posiziona supino, se l’operatore si posiziona a destra, andrà ad agire sulle rotazioni sinistre delle vertebre. Facciamo incrociare le braccia al paziente e posizioniamo tenar e ipotenar sulla posteriorità della vertebra. Avvolgiamo il paziente e ci posizioniamo con il corpo sui suoi gomiti, in corrispondenza all’altezza della vertebra interessata. Lo facciamo espirare e lo disavvolgiamo, a fine espirazione diamo il thrust.

Varianti:

  • Inclinare il paziente nel lato opposto della rotazione, se ruotato a sinistra inclinare il paziente a destra;
  • Alcuni utilizzano anche le nocche delle dita, è scomodo ma ha 2 grandi vantaggi (normalizzare 2 rotazioni diverse dallo stesso lato. Se dovessimo accorgerci che la disfunzione è diversa da quella che pensavamo possiamo effettuare una correzione nel lato opposto senza cambiare lato del lettino);
  • Far piegare le gambe per delordotizzare la colonna lombare;
  • in FRS sx faccetta destra in disfunzione in divergenza, la posteriortà della faccetta sinistra è in posteriorità relativa. Abbiamo 2 scuole di pensiero:
  1. La vertebra è unica, si spinge sulla posteriorità relativa per sbloccare la controlaterale che in questo momento si trova in anteriorità.
  2. Si rischia di mandare il lato di posteriorità relativa in anteriorità creando una disfunzione bilaterale quindi in questo caso bisogna agire sul lato della disfunzione andando ad agire sulla vertebra sottostante spingendo il lato omolaterale e inferiore alla disfunzione in anteriorità cercando di sganciare la faccetta superiore che si trova in disfunzione.

Tecnica con il pisiforme

Sconsiglio di usare questa tecnica in zona toracica alta e bassa. Conviene eseguirla tra T4 e T9.

Paziente prono, la tecnica si basa sulla normalizzazione delle vertebre toraciche in rotazione. Si va ad agire sulla posteriorità vera. Si agisce sulla posteriorità, in pratica si prende rapporto con la trasversa in posteriorità vera con il pisiforme e si blocca la trasversa opposta della sottostante e si da un trust.

Nelle situazioni di FRS sx la posteriorità è relativa si poggiano le mani come detto prima ma il trust è di coppia. Qui vengono usate le 2 scuole di pensiero per i trust su vertebre in flessione. Bisogna tenere le mani nella direzione dell’inclinazione di correzione.

Controindicazioni: chi ha il dorso particolarmente rigido o piatto non è adatto a subire questo genere di manovre.

Manovre con rotazione del bacino

Sono tecniche simili alle mento perno, in questo caso viene sfruttata per la chiave inferiore. Tecniche indicate per le ultimissime dorsali da escludere la D12 che si presenta con le faccette simili alla disposizione delle lombari.

Si va a posizionare l’ipotenar sulla traversa posteriore della vertebra e l’altra mano sull’ala iliaca. Si chiude la chiave inferiore ruotando il bacino. Arrivati in chiusura se si dovesse trattare di una ER si trusta solo la trasversa, viceversa nella FR si da un trust di coppia.

Controindicazioni al trust dorsale

Stesse condizioni delle lombari, si aggiungono patologie di osteoporosi (valide anche per le lombari) ma a livello dorsale ci sono le coste che hanno densità diversa rispetto ai corpi vertebrali. Persone che hanno delle patologie alla spalla difficilmente riescono a mettersi in posizione preparatoria al trust dorsale (braccia incrociate con le mani che toccano le spalle). Nel caso di una problematica di spalla è possibile usare i cuscini a rullo abbastanza duro. Si mettono per lungo sul torace del paziente e si fa avvolgere dalle braccia così togliamo il problema alla spalla. Questo cuscino può essere usato anche nelle persone con un seno abbondante, oppure slacciare il reggiseno per fare scivolare i seni più lateralmente.

Altra controindicazione è che il trust bisogna darlo sempre in espirazione del paziente e non in inspirazione. In una vertebra flessa si può lasciare cadere alla fine il capo che aiuta l’estensione della colonna vertebrale, mentre in situazione di estensione vertebrale è consigliabile far piegare la testa quasi a fine esecuzione prima di effettuare il trust, la flessione della testa aiuta a flettere la colonna vertebrale e di conseguenza aiuta il ritorno della vertebra estesa.

Ci sono delle tecniche che sono più cattive, più invasive che sfruttano la correzione direttamente sulle spinose. In pratica si derota la vertebra non lavorando sulla posteriorità, ma sulla spinosa indirizzandola verso la direzione della correzione.

 


Bibliografia:

  • A. Kapandj, Anatomia funzionale, Monduzzi VI/2011;
  • Maurice Audouard, Osteopatia la colonna vertebrale, Marrapese 1997;
  • Anastasi – G. Balboni, Trattato di Anatomia umana, Edi-Ermes IV 10/2006;

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Osteopata legnano Dott. Angelo Terranova

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Autore: Angelo Terranova

Autore: Angelo Terranova

Osteopata, CEO e fondatore di OsteoLab. Sono sempre stato convinto che la problematica della persona debba essere approcciata in maniera integrata e olistica. Per tale motivo ho creato OsteoLab.

2 Commenti

  1. daniela

    buongiorno, articolo esplicativo seppur riduttivo stante il mio disallineamento della L4, che mi procura dolori alla schiena, al nervo sciatico sinistro e torpore al piede destro.

    Rispondi
    • Angelo Terranova

      Salve Daniela, mi dispiace alla problematica che la sta affliggendo. L’articolo è riduttivo riguardo al suo problema perché non è stato scritto per tale scopo. Tengo inoltre a precisare che, la presenza di una patologia o situazione specifica (tipo la sua), potrebbe essere anche motivo di astensione al trattamento o manipolazione. Ricordo che l’osteopatia agisce nella fisiologia e, quando ci riferiamo alle disfunzioni, ci riferiamo al trattamento di tessuti non patologici. Nei casi in cui invece siamo davanti alla patologia, in accordo con il medico, possiamo organizzare un piano terapeutico atto a far stare meglio la persona e non a curare la patologia. La cura della patologia sarà compito del medico.
      Spero di aver risposto al suo commento in maniera esaustiva. Le auguro una buona giornata e rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Saluti

      Rispondi

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