Afasia: Cos’è, aree di lesione, diagnosi differenziale
L’afasia è un disturbo del linguaggio secondario ad un danno cerebrale che deve essere distinta da altri disturbi del linguaggio definiti cognitivi o dell’età evolutiva (disfasia). Bisogna anche escluderlo dalla disfonia, disturbo legato all’alterazione della muscolatura respiratoria, e inoltre, deve essere distinta dai disturbi del pensiero.
L’afasia può essere definita come un’alterazione dell’uso dei simboli verbali in assenza di gravi turbe dell’intelligenza e di disfunzioni degli apparati sensoriali e motori.
Nel linguaggio afasico si distingue il disturbo di selezione ovvero della scelta corretta del termine adatto e il disturbo di contiguità ovvero incapacità di ordinare grammaticamente e correttamente una frase (leggi i componenti del linguaggio, com’è strutturata una frase? Leggi i disturbi del linguaggio).
Aree di lesione che provocano afasia
L’insorgenza della malattia, ovvero dell’afasia, è data dalla lesione delle aree presilviane dell’emisfero dominante e delle aree deputate all’elaborazione del linguaggio. È l’incapacità di elaborare il linguaggio e di produrre e comprendere messaggi verbali, tradurre pensieri e stati d’animo.
Diagnosi differenziale
È importante fare una corretta e accurata diagnosi differenziale poiché l’afasia, presenta caratteristiche comuni ad altre malattie del linguaggio:
- Anonia, ovvero difficoltà nel farsi venire in mente i nomi di persone invece che vocaboli. L’anonia è presente anche nell’afasiae nei disturbi di memoria;
- Eloquio esitante, presente nell’afasia di broca, ovvero difficoltà di iniziare la parola e difficoltà di trovare vocaboli. Tale caratteristica si trova anche nella disartria (disturbo dell’apparato fonatorio dovuto a lesioni cerebrali o dei nervi cranici) o nella balbuzie (connessa all’alterazione dei gangli della base);
- Mutismo, presente nella persona che presenta afasia globale, ma entra comunque in diagnosi differenziale poiché spesso sono presenti mutismi di origine psicogena.
Bibliografia:
- Appunti personali.
0 commenti