Emicrania: definizione, tipologie e complicanze della cefalea
L’emicrania è una sindrome ricorrente benigna caratterizzata da cefalea (mal di testa), associata ad altri sintomi neurologici. Essa è una problematica che può limitare fortemente le attività diurne dell’individuo e ha una prevalenza maggiore nelle donne. Il primo attacco può verificarsi a qualsiasi età ma statisticamente si osserva che la sua insorgenza si aggira tra i 30-40 aa.
Indice delle informazioni che troverai nell’articolo
- Emicrania con o senza Aura;
- Emicrania senza aura;
- Emicrania con aura;
- Complicanze;
- Prodromi e fattori scatenanti;
- Correlazione Emicrania-Aura (Cortical Spreading Depression);
- Emicrania emiplegica familiare;
- Emicrania di tipo basilare.
Emicrania con o senza Aura
Può essere accompagnata o no da aura. L’aura è il segnale che precede l’arrivo della cefalea anche se esistono dei segnali anche per l’emicrania senza aura.
Classificazione delle aure:
- Aura tipica con cefalea di tipo emicranico;
- Aura tipica con cefalea di tipo non emicranico.
Emicrania senza aura
Di seguito vengono riportati i criteri da soddisfare per fare diagnosi di emicrania senza aura:
- Devono verificarsi almeno5 episodi di cefalea soddisfacenti;
- La durata degli attacchi deve avere una durata compresa tra 4-72H.
Inoltre la cefalea deve essere:
- Unilaterale;
- Dolore pulsante;
- Intensità medio/severa(deve limitare le attività. Nella severa la persona non esce di casa);
- Deve peggiorare con l’attività fisica;
- Deve esse essere accompagnata da Nausea o Vomito,da Fotofobia o Fonofobia.
Emicrania con aura
Di seguito vengono riportati i criteri da soddisfare per fare diagnosi di emicrania con aura:
Devono essere soddisfatti almeno 3 dei punti che seguono:
- Uno o più sintomi di disfunzione focale completamente reversibili;
- Almeno un sintomo neurologicodell’aura che si sviluppi gradualmente in più di 4 min;
- 2 o più dei seguenti sintomi: Visivo(scotomi, forme geometriche, abbagliamenti), Sensitivo (parestesie che riguardano spesso la bocca), Motorio (debolezza o atassia), Linguaggio (disartria, afasia), Coscienza (deja-vu, trance);
- Nessun sintomo dell’aura deve durare più di 60 min, ma se si sommano più aure è giustificabile allora l’aumento della durata;
- La cefalea deve presentarsi almeno 60 min dopo l’aura.
Complicanze dell’emicrania
- Cronica: si presenta per più di 15 giorni al mese, per almeno 3 mesi il paziente ha emicrania grave;
- Stato emicranico: la cefalea dura per più di 72 ore entro 2 settimane;
- Aura persistente senza infarto cerebrale:il paziente riporta sintomi che indicano un infarto cerebrale ma con restitutio ad integrum per più di una settimana;
- Infarto emicranico: il persistere dell’aura può portare ad un infarto cerebrale solo se l’aura ha un’origine vascolare.
Prodromi e fattori scatenanti
I prodromi sono rappresentati da:
- Variazione dell’umore;
- Fatica;
- Disturbi cognitivi;
- Dolore muscolare;
- Desiderio di cibo.
Presenta diversi e differenti fattori scatenanti:
- Alimentari (alcool, cioccolato);
- Ormonali (mestruazioni od ovulazione);
- Psicologici (stress, emozioni importanti);
- Farmaci (contraccettivi orali, nitroglicerina);
- Climatici;
- Fumo di sigaretta;
- Rumori;
- Odori.
Teoria sulla correlazione Emicrania-Aura (Cortical Spreading Depression)
La teoria sulla correlazione Emicrania-Aura è rappresentata dalla Cortical Spreading Depression . Essa è una prima fase di eccitazione neuronale seguita da una depressione neuronale. Si suppone che tutto dipenda da un aumento del circolo sanguigno cerebrale, seguito da una diminuzione in determinate aree. Questo aumento e diminuzione di flusso sanguigno instaura un processo infiammatorio localizzato che porta alla cefalea. Il disturbo causato dal circolo sanguigno, raggiunge le fibre della dura madre che crea il rilascio di sostanze che attivano i centri del dolore andando a colpire il nucleo del trigemino. A questo punto il trigemino risulta stimolato e l’informazione sensitiva arriva al talamo che la porta alla corticale controlaterale con stimolazione simultanea dell’ipotalamo.
Quanto appena affermato è soltanto una teoria non del tutto dimostrata.
Emiplegica familiare
Condizione rara che vede il coesistere del problema emicranico ad episodi di emiplegia. La trasmissione di tale tipologia è genetica di tipo autosomico dominante. In una famiglia in cui è presente tale malattia, almeno un parente di 1° o 2° grado è sicuro di contrarla. Quando non è presente nessun parente a riportare tale patologia, si parla, allora, di emicrania emilegica sporadica.
Di tipo basilare
Si associa a problematiche al circolo dell’arteria basilare dell’encefalo. Tale situazione si associa a sintomi del tronco encefalico come:
- Disartria: disturbo motorio del linguaggio;
- Vertigini;
- Diplopia: alterazione visiva che provoca lo sdoppiamento dell’immagine di un unico individuo od oggetto;
- Atassia: mancanza di coordinazione dei movimenti volontari;
- Riduzione del livello di coscienza;
- Parestesie bilaterali simultanee.
E’ possibile asserire che questa tipologia di emicrania si presenta con aura riconducibile ai disturbi troncoencefalici o emisferici bilaterali.
Bibliografia:
- Dan L. Longo, Principi di medicina interna, il manuale, McGraw-Hill XVII Edizione;
- Appunti personali.
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