Fascia Renale: definizione e descrizione anatomica
La fascia renale è una guaina di tessuto connettivo che, insieme al tessuto adiposo perirenale, avvolge il rene e le ghiandole surrenali. Il tessuto adiposo perirenale racchiude il rene e i suoi vasi arrivando fino all’ilo renale. Secondo studi recenti (Mitchell, 1950), la fascia renale risulta composta da diversi strati di foglietti. Essa risulta anche fusa con la fascia del muscolo Psoas e del muscolo Quadrato dei lombi. Arrivando lateralmente la fascia renale si divide in due foglietti:
- Mediale, più sottile, che si continua anteriormente andando a formare la fascia renale anteriore;
- Laterale, più spesso, che si continua con la fascia lateroconale per poi fondersi con il peritoneo parietale.
Anteriormente non risulta accollata al tessuto connettivo che avvolge i grandi vasi nella radice del mesentere dietro il duodeno e pancreas, ma risulta libera da vincoli, essa risulta fusa superiormente lungo la linea mediana con i pilastri del diaframma, così come risulta fusa posteriormente.
Posteriormente risulta fusa con la fascia del muscolo Psoas. Anteriormente la fascia renale si porta in continuità a destra con il legamento coronario destro del fegato e l’area nuda del fegato, mentre a sinistra con il legamento gastrolienale. Inoltre il foglietto anteriore o pre-renale scende sulla cresta iliaca.
Fascia renale: tecnica 1
In questa tecnica la fascia renale viene mobilizzata e trattata indirettamente tramite la fascia dello Psoas.
Paziente in decubito supino. La nostra gamba sinistra è piegata sul lettino e la gamba omolaterale del paziente va a cavallo della nostra. La mano caudale va in contatto con il sacro, la gamba viene bloccata con il nostro braccio caudale, la mano craniale si posiziona in prossimità del rene sull’addome. Se volessimo trattare direttamente la fascia renale, spostiamo la mano craniale sul punto di Grynfelt.
Fascia renale: tecnica 2
La fascia renale può essere stirata anche in decubito laterale. Soprattutto viene usata per le problematiche di coxalgie derivanti dall’implicazione del nervo femorocutaneo della coscia. La mano del paziente viene posizionata sulla sua mammella. L’operatore si posiziona anteriormente al paziente e inserisce il pollice sul punto di Grynfelt che si trova andando caudalmente dalla dodicesima costa sul punto di minore densità, prima di arrivare sul quadrato dei lombi. L’operatore chiude in chiave la spalla del paziente facendogli effettuare un side verso la cresta iliaca omolaterale e una rotazione posteriore. Viene fatta compiere una flesso estensione della gamba omolaterale seguendo la respirazione: estensione durante l’inspirazione e flessione durante l’espirazione. Tale tecnica deve essere effettuata bilateralmente.
Bibliografia:
- Gray – Drake, Anatomia del Gray, Elsevier Masson 2009;
- Anastasi – G. Balboni, Trattato di Anatomia umana, Edi-Ermes IV 10/2006.
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