31 Marzo 2017

Intestino tenue mesenteriale: cenni anatomici del digiuno e ileo

L’intestino tenue risulta composto da diversi segmenti che dallo stomaco in poi sono rappresentati dal Duodeno, Digiuno e Ileo. In questo breve articolo ci concentreremo sull’intestino tenue mesenteriale rappresentato dal digiuno e ileo poiché il duodeno, è stato sviluppato in un articolo dedicato.

Intestino tenue mesenteriale

Blausen.com staff (2014). “Medical gallery of Blausen Medical 2014”. WikiJournal of Medicine 1 (2). https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28909224

Indice delle informazioni che troverai nell’articolo

I tratti rappresentati dal digiuno e dall’Ileo, costituiscono il tenue mesenteriale (chiamato così perchè è la porzione di intestino compresa nello spessore del margine libero del mesentere. Il Digiuno rappresenta i 2/5 mentre l’Ileo i rimanenti 3/5 dell’intestino mesenteriale. La loro funzione è quella di far proseguire la digestione e di assorbire. Ha una forma cilindrica con un diametro che vediamo ridursi man mano che si arriva alla sua parte terminale. Si passa da 47mm di diametro a 27mm.

A questo livello, il peritoneo, forma un meso chiamato Mesentere, tramite esso si ha il passaggio dei vasi. È una lamina molto ampia alla periferia che deriva dal foglietto parietale posteriore del peritoneo (dilatazione del peritoneo posteriore). I tratti dell’intestino mesenteriale sono molto mobili rispetto alle altre strutture che compongono il sistema gastro intestinale.

Sviluppo del mesentere

L’origine del mesentere si ha in corrispondenza della vita embrionale (4° settimana di sviluppo). Quando avviene un ripiegamento del corpo dell’embrione che determina spostamento del mesoderma dalla parte ventrale alla dorsale. Questa struttura porta con se l’endoderma, quindi diventa più profondo mantenendo lo stretto legame con il mesoderma. Dal mesoderma nasce il tessuto connettivo (quindi peritoneo) questo spiega lo stretto rapporto.

NB. Tutte le strutture del tubo digerente sono in continuità tra loro. Es. L’esofago prosegue nello stomaco, ma il passaggio tra esofago e stomaco non è netta , lo stomaco può essere visto come una dilatazione dell’esofago.

Il passaggio tra il tenue e il colon non è continua!

Configurazione interna dell’intestino tenue

L’intestino tenue presenta al suo interno, secondo il suo asse longitudinale, diversi rilievi trasversali (pieghe circolari o valvole conniventi). Pieghe che comunque non hanno una forma circolare, quindi non interessano tutta la circonferenza del dotto. La loro presenza è maggiormente marcata nell’ultimo tratto del digiuno per poi andare sempre più a diradarsi fino a scomparire nell’ultimo tratto dell’ileo.

Villi intestinali

Inoltre tutta la superficie dell’intestino tenue risulta vellutata per la presenza dei villi intestinali. I villi hanno un’altezza di circa 0,4-0,6 mm e risultano molto fitti (circa 1000 per Cm2 ). La conformazione della superficie interna dell’intestino e la presenza dei villi, aumenta enormemente la sua superficie di assorbimento. I villi sono orientati verso la direzione del cibo all’interno dell’intestino. Sono una struttura che impedisce o limita il reflusso del cibo proprio a causa della loro disposizione e orientamento. Alla base dei vari villi abbiamo uno strato ghiandolare di Lieberkuhn e sotto di questo strato abbiamo la sotto-mucosa.

I villi sono costituiti da un epitelio colonnare composto da enterociti, medialmente al villo troviamo la componente vascolare (ramificazioni arteriose che compone il complesso capillare che terminano nelle venule). Sempre nella zona mediale troviamo i dotti chiliferi (vasi linfatici che terminano a fondo cieco che hanno il compito di assorbire la linfa).

Tonaca mucosa

Sotto la tonaca mucosa dell‘intestino tenue è sempre presente la muscolaris mucosae che permette il movimento dei villi e anche l’avanzamento del contenuto grazie alla presenza di fibre sia circolari che longitudinali. Permette una dilatazione a valle e una contrazione a monte, così da garantire il procedere anterogrado delle sostanze. Le fibre longitudinali hanno la funzione di rimescolamento, ovvero hanno il compito di digestione meccanica del contenuto. Sulla mucosa intestinale si trovano delle piccole sporgenze di colore biancastro, esse sono i noduli linfatici solitari. Nella porzione più distale del digiuno per poi continuare per tutto l’ileo, questi noduli linfatici risultano più organizzati, sono aggregati e prendono il nome di placche di Peyer con funzione di controllo. Se ne trovano circa 200 nel giovane. Esse diminuiscono con il progredire dell’età. I batteri dei cibi vengono neutralizzati per buona parte nello stomaco , ma piccole quantità possono arrivare nell’intestino. Le placche di Peyer sono fondamentali per neutralizzare i pochi patogeni che sopravvivono al Ph acido dello stomaco. Vengono secrete anche immunoglobuline IGA (impediscono l’adesione dei batteri sulla mucosa).

Innervazione

Le fibre effettrici parasimpatiche sono di origine vagale. Quelle effettrici simpatiche derivano dalla porzione toracica D5-D9 (grande splancnico). Queste fibre arrivano prima al ganglio celiaco e raggiungono il sito d’azione attraverso il plesso mesenterico superiore. Questo plesso segue l’arteria omologa attraverso il mesentere e si anastomizza con il sistema metasimpatico, ovvero con il plesso mioenterico di Auerbach e sottomucoso di Meissner. Le fibre di origine parasimpatica andranno a stimolare tali plessi mentre le fibre del simpatico li andranno ad inibire.

Il plesso sottomucoso di Meissner permette un’auto regolazione delle funzioni intestinali. Regola il movimento dei villi legato non alla contrazione muscolare ma al passaggio del cibo. Alcune fibre efferenti di Meissner arrivano alla mucosa, altre si collegano al plesso di Auerbach. Su di lui agiscono i nervi sia simpatici e parasimpatici che regolano le funzioni digestive.

Vascolarizzazione

Tutto l’intestino mesenteriale risulta vascolarizzato da vasi digiunali ed ileali che originano dall’arteria mesenterica superiore. Si contano circa 15-20 arterie.

Le vene seguono il decorso delle arterie. Tutte le vene confluiscono, alcune nelle vene duodenali, altre nella vena pancreaticoduodenale, ma, in definitiva, tutte confluiranno nella vena mesenterica superiore che, insieme alla vena mesenterica inferiore e alla vena lienale, è la tributaria della vena porta.

 

Bibliografia:

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Autore: Angelo Terranova

Autore: Angelo Terranova

Osteopata, CEO e fondatore di OsteoLab. Sono sempre stato convinto che la problematica della persona debba essere approcciata in maniera integrata e olistica. Per tale motivo ho creato OsteoLab.

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