Autore: Giuseppe Ilardo

24 Dicembre 2021

Linfonodi: anatomia e descrizione

I linfonodi sono organi linfoidi secondari, sede della attivazione dei linfociti B e T per l’innesco della risposta immunitaria adattativa.

Linfonodi posizione

Posizione dei linfonodi. Di BruceBlaus. When using this image in external sources it can be cited as:Blausen.com staff (2014). “Medical gallery of Blausen Medical 2014”. WikiJournal of Medicine 1 (2). DOI:10.15347/wjm/2014.010. ISSN 2002-4436. – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28086436

A livello dei linfonodi, la linfa scorre più lentamente così da favorire il processo di attivazione linfocitario per riconoscimento degli antigeni non-self esposti a livello delle cellule APC. Quando i linfociti vengono attivati vanno incontro alla selezione clonale che prevede la proliferazione di un determinato clone linfocitario, specifico per un determinato antigene riconosciuto.

I linfonodi sono ubicati in aree altamente suscettibili alle infezioni, tra cui si ricordano:

Sono organizzati in catene o raggruppamenti e raramente si trovano isolati. I linfonodi di maggiori dimensioni sono nominati ghiandole linfatiche ubicati precisamente a livello delle aree di connessione tra le appendici ed il tronco:

  • Base del collo;
  • Ascelle;
  • Inguine.
Dove si trovano i linfonodi

Regioni dove si trovano i linfonodi.

Classificazione dei linfonodi

La classificazione dei linfonodi viene eseguita in base a:

  • Direzione di flusso linfatico: i linfonodi vengono distinti in primari, secondari ecc… In particolare, i linfonodi primari drenano direttamente la linfa di un territorio tributario. Successivamente, la linfa dei linfonodi primari viene drenata da linfonodi secondari (o collettori). I linfonodi di grado maggiore possono essere collettori per linfonodi di grado minore o primari per un diverso rispettivo tributario.
  • Localizzazione: i linfonodi vengono divisi in parietali o viscerali. I linfonodi parietali sono localizzati a livello della parete addominale o pelvica oppure a livello dei grandi vasi. I linfonodi viscerali sono pressoché ubicati a livello degli organi impari addominali.

Linfonodi: Anatomia macroscopica

I linfonodi sono organi pieni di dimensioni variabili (da 1 a 25 mm), di colorazione bianco-rosea.

Sia la colorazione che le dimensioni variano in funzione della posizione e dell’attività funzionale (fisiologica o patologica) svolta in un determinato istante. In particolare, in caso di stress infiammatorio, i linfonodi appaiono di dimensioni maggiori, caldi e spesso dolenti (calor, rubor, dolor, tumor).

Nell’essere umano si contano circa 450 linfonodi suddivisi in linfonodi regionali che sono primari per determinati territori tributari, e che drenano la loro linfa a livello di specifici linfonodi di raccolta.

La distribuzione dei linfonodi negli individui umani è pressoché costante:

  • Circa 300 a livello addominale;
  • Circa 100 a livello toracico;
  • Circa 50 a livello della regione testa-collo.

La distribuzione dei linfonodi si esplica anche in merito alla loro profondità nell’organismo. I linfonodi superficiali si trovano a livello sottocutaneo e sono relazionati dal sistema linfatico superficiale. I linfonodi profondi si trovano a livello muscolo-scheletrico e sono relazionati dal sistema linfatico profondo.

La linfa perviene ai linfonodi tramite i vasi afferenti, in numero elevato e che presentano una inserzione a livello del linfonodo di tipo sottocapsulare (e opposta all’ilo linfonodale) e fuoriesce tramite l’unico vaso efferente che prende origine a livello dell’ilo. Chiaramente, essendo unico, il vaso efferente ha calibro notevolmente maggiore del singolo vaso afferente.

Linfonodo: anatomia microscopica

Il linfonodo presenta una capsula fibrosa formata da tessuto connettivo propriamente detto di tipo denso arricchito di elastina, collagene e fibroblasti. La capsula emette internamente al parenchima dell’organo delle trabecole fibrose che dividono il linfonodo in compartimenti minori. La reticolina (collagene di III tipo) è un ulteriore componente fondamentale dei setti trabecolari (pressoché presenti nella parte terminale) e si continuano successivamente con il vaso efferente.

Linfonodi anatomia

Anatomia microscopica del linfonodo. By Chris Sullivan – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=83021206

I vasi afferenti penetrano nel parenchima del linfonodo perforando la capsula fibrosa e inserendosi quindi a livello della regione sottocapsulare. Sono dotati di valvole per la regolazione del flusso in entrata e per evitare reflussi di linfa. All’interno dell’area sottocapsulare, il vaso afferente si ramifica formando il plesso intracapsulare. Questo plesso si riversa successivamente a livello del seno sottocapsulare dove poi la linfa raggiungerà il seno corticale ed infine il seno midollare (o terminale). Dal seno terminale la linfa defluirà dal linfonodo attraverso il vaso efferente (anch’esso valvolato). A livello dei seni linfatici precedentemente descritti, la linfa viene ultradepurata e arricchita di cellule linfocitarie.

Lo stroma del linfonodo è costituito quindi da tutte le strutture di sostegno che compongono l’organo, in particolare le trabecole fibrose che lo settano in più compartimenti.

Questi compartimenti linfonodali quindi sono stratificati in:

  • Zona capsulare;
  • Zona corticale;
  • Zona midollare.

Linfonodi: zona corticale

ATTIVAZIONE LINFOCITI B

Sotto il seno sottocapsulare si trova la zona corticale esterna che contiene i noduli linfatici (o follicoli). Si annoverano quindi:

  • Follicolo linfatico primario: costituito da linfociti B in forma quiescenti.
  • Follicolo linfatico secondario: costituito dall’evoluzione del follicolo linfatico primario. È costituito da una zona germinativa e zona mantellare.

A seguito della attivazione immunitaria, dove la APC attiva un linfocita B, questo migra a livello del follicolo linfatico primario e comincia a proliferare. Quindi, contribuisce alla formazione della struttura del follicolo secondario dotato di una zona germinativa costituita da cellule della memoria di quel determinato clone e una zona mantellare costituita da plasmacellule di quel determinato clone.

Parte di cellule B attivate a livello della corticale, e provenienti quindi dal follicolo secondario, raggiungono la zona midollare dove formeranno i cordoni della midollare.

Dal linfonodo, le cellule della memoria possono in parte trasferirsi ad altri organi linfoidi secondari, accumulandosi e attivandosi a seguito di una seconda esposizione allo stesso antigene, incrementando l’efficienza della risposta immunitaria.

ATTIVAZIONE LINFOCITI T

Al di sotto della zona corticale esterna, vi è la zona paracorticale. È proprio a livello della zona paracorticale che le APC (antigen-presenting cells) attivano i linfociti T4 o T8.

Questa zona è ricca di venule ad endotelio alto (HEV), attraversate dai linfociti T attivati per raggiungere il circolo sistemico.

Linfonodo

Organizzazione interna del linfonodo.

Linfonodo: zona midollare

La zona midollare del linfonodo contiene i seni midollari (terminali) costituiti da endotelio continuo e attraversati da fibre reticolari. A livello della midollare, il parenchima è organizzato in cordoni composti dal 10% delle plasmacellule B e linfociti emigranti che durante la permanenza in questa sede rilasciano anticorpi nei seni terminali (rilascio di umori avviene a livello dei cordoni della midollare nel linfonodo).

È proprio la regione midollare che costituisce e circonda l’ilo del linfonodo.

Vascolarizzazione

A livello del linfonodo penetrano vasi sanguiferi arteriosi a livello dell’ilo. Successivamente, attraversano le trabecole della midollare e raggiungono la zona corticale per creare un fitto microcircolo capillare. Questo circolo capillare termina in una venula che fuoriesce dall’ilo insieme al vaso efferente.

I capillari si distribuiscono soprattutto a livello della zona germinativa del follicolo secondario a livello della corticale esterna del linfonodo (direzione centrifuga). Successivamente le vene raccolgono il sangue refluo (direzione centripeta).

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Studente di Medicina e Chirurgia.

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