Nervo ottico: origine, funzione e decorso
Il nervo ottico rappresenta il II paio di nervi cranici. Esso è una estrinsecazione del SNC, non viene visto come nervo periferico perché è mielinizzato e avvolto dalle meningi.
Indice delle informazioni che troverai nell’articolo
- Le vie ottiche;
- Decorso del nervo ottico;
- Aree visive di associazione;
- Fibre visceromotorie;
- Trattamento osteopatico.
Le vie ottiche
Le vie ottiche iniziano dalla retina, ovvero l’organo deputato a trasformare l’energia luminosa in impulsi nervosi. La retina è composta di diversi strati, nello strato più esterno sono presenti neuroni specializzati chiamati fotorecettori, rappresentati dai coni (concentrati nella fovea centralis) e dai bastoncelli (disposti su tutta la retina). Queste cellule presentano dei pigmenti fotosensibili capaci di reagire a determinate lunghezze d’onda dell’energia luminosa. I fotorecettori stabiliscono delle sinapsi assodendritiche con cellule bipolari della retina che a loro volta possono essere monosinaptiche o multisinaptiche. Le cellule bipolari si continuano con lo strato delle cellule multipolari le quali confluiscono verso un determinato punto retinico chiamato papilla ottica, dalla quale viene a formarsi il nervo ottico.
Nervo ottico: decorso
Il nervo ottico lascia l’orbita ed entra nella cavità cranica attraverso il forame ottico dello sfenoide, da qui, in corrispondenza del solco dello sfenoide, le fibre del nervo ottico si incrociano andando a formare il chiasma ottico. Tale struttura si trova davanti alla sella turcica dell’osso sfenoide. Incrociano soltanto le fibre che derivano dalla porzione mediale della retina, quelle che derivano dalla porzione laterale, proseguono omolateralmente e quindi senza incrociarsi. NB. L’immagine proveniente dal campo visivo viene proiettata capovolta, quindi sulla metà nasale verrà riportata l’immagine che proviene dalla metà laterale e viceversa. Dal chiasma prendono origine i tratti ottici, nei quali sono presenti informazioni provenienti dalla porzione mediale (nasale) controlaterale e laterale (temporale) omolaterale. I tratti ottici andranno a portarsi sui corpi genicolati laterali (parte del metatalamo) omolaterali. Alcune fibre si fermeranno nei corpi genicolati laterali, mentre altre, attraverso le radiazioni ottiche, andranno nell’area deputata all’elaborazione delle informazioni visive, ovvero nell’area visiva primaria che si trova nel lobo occipitale (area 17 di Brodmann).
Aree visive associative
Le aree visive di associazione sono disposte nei seguenti lobi:
- Lobo Occipitale→area visiva secondaria (parastriata: area 18), area visiva terziaria (prestriata: area 19);
- Lobo Parietale→area visiva parietale posteriore (parte dell’area 7);
- Lobo Temporale→area visiva temporale mediana (parte dell’area 39), area temporale inferiore (parte delle aree 20-21);
- Lobo Frontale→campi oculari frontali (parte dell’area 8).
Le aree visive associative concorrono al riconoscimento degli oggetti, alla percezione dei colori, profondità e movimento.
Un ridotto numero di fibre 10%, dal corpo genicolato laterale del talamo, raggiungono la Lamina Quadrigemina e terminano nel Tubercolo quadrigemino superiore, che media i riflessi somatomotori in risposta a stimoli visivi, acustici e sensitivi somatici, orientando i movimenti del capo e degli occhi verso una sorgente di stimolo, e nel nucleo pretettale. Da questo ultimo punto parte una linea riflessa. Essi rispondono a stimoli luminosi lavorando in stretta correlazione con il SNA.
Fibre visceromotorie
Dal nucleo pretettale partono fibre visceromotorie si dirigono:
- Ai nuclei diEdinger-Westphal per l’innervazione del muscolo sfintere della pupilla (miosi);
- Al nucleo intermedio lateraledel corno laterale del midollo toracico, dove ha sede il centro Cilio Spinale del Budge (C8-T1), dal quale originano fibre simpatiche per l’innervazione del muscolo dilatatore della pupilla responsabile della midriasi.
Il riflesso di accomodazione visiva mette a fuoco l’oggetto vicino lontano.
Trattamento osteopatico
Il nervo ottico è una estrinsecazione del SNC, non viene visto come nervo periferico perché è mielinizzato e avvolto dalle meningi.
- Trattare la dura madre, piccola e grande circonferenza del tentorio;
- Trattare la base cranica;
- Liberare il foro oculare e il canale oculare;
- Lavorare sui muscoli estrinseci dell’occhio;
- Valutare e trattare il III Ventricolo;
- (EV3 nervi ottici).
Bibliografia:
- Anastasi – G. Balboni, Trattato di Anatomia umana, Edi-Ermes IV 10/2006.
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