Esame neurologico lombare: descrizione dei test da eseguire
Spesso ci troviamo davanti pazienti con problematiche di ernie del disco o protusioni (se non sai cosa sono ti consiglio di leggere l’articolo Ernia del disco: Sintomi, Tipologie e Terapie Efficaci). E’ necessario riuscire ad avere un quadro neurologico ben preciso, in questo caso lombare, al fine di evitare di incorrere in successive problematiche di carattere medico-legale. E’ utile effettuare un esame neurologico lombare. Di seguito vengono riportati i test fisici e di mobilità, che bisogna eseguire per riuscire a discriminare una problematica discale da una problematica puramente muscolare o di natura diversa.
Indice delle informazioni che troverai nell’articolo
Valutazione della colonna vertebrale
E’ solo dopo un’attenta valutazione della colonna vertebrale e dei sintomi riportati dal paziente che si passa all’esame neurologico della porzione lombare. L’osservazione e la mobilizzazione del rachide, riescono a dare numerose informazioni all’operatore, infatti, sono di fondamentale importanza e indispensabili.
La mobilità delle vertebre, la loro disposizione, la consistenza dei tessuti, l’eventuale atteggiamento scoliotico, sono aspetti da valutare su ogni paziente.
Qualora volessi approfondire, sapere quali sono gli step che vengono comunemente seguiti, ti consiglio di leggere l’articolo dedicato proprio alla valutazione della colonna vertebrale.
Cosa controllare durante l’esame neurologico lombare
Se 2 di questi punti sono positivi, ci sono buone probabilità che il paziente abbia problematiche discali (protusioni o ernie):
- Test sulla circolazione viscerale e locale;
- Posizionamento antalgico del paziente;
- Test di compressione sugli spazi e su L4 ed L5;
- Irradiazione;
- Sensibilità;
- Forza muscolare.
Circolazione
Una delle problematiche più importanti è la presenza di un aneurisma AO o iliaco. Se questo aneurisma è presente da molto tempo, essendo appoggiato alla parete delle vertebre, erode le ossa e di conseguenza i corpi vertebrali. Esistono dei metodi empirici per verificare: tramite stetoscopio se è presente un soffio, oppure palpare l’addome per sentire una massa pulsatile (generalmente il paziente è maschio e sopra il 50aa), il paziente lamenta frequentemente dolori lombari, ha un ridotto polso periferico, una pulsatilità delle 2 arterie pedidie differente, più pulsazione su un piede rispetto l’altro, i 2 arti hanno diversa temperatura.
Posizione antalgica
Il paziente si presenta da noi in posizioni antalgiche e non può muoversi in posizioni diversa da quella mantenuta. E’ molto probabile che la persona abbia una iniziale irritazione nervosa. Mantiene la posizione antalgica per evitare il dolore dovuto alla compressione del nervo causato da un determinato movimento. Se il paziente non si presenta in posizione antalgica possiamo tentare di risvegliare il dolore. Il senso del risvegliare il dolore è capire se il paziente era in posizione antalgica.
Questo è un test che aiuta a discriminare una tipologia di dolore.
Non sappiamo il tipo di dolore, il paziente potrebbe avere assunto una posizione antalgica, quindi proviamo a risvegliare il dolore per avere conferma se il paziente è in posizione antalgica o no e per discriminare il tipo di dolore e la tipologia di problematica che potrebbe avere.
Come fare per risvegliare il dolore:
- Paziente in piedi iniziamo a fare pressione applicandola sul capo facendo aumentare la pressione intervertebrale. Se il paziente ha male possiamo essere davanti ad una problematica discale;
- Fare flettere il busto del paziente e chiedergli di tossire (se positivo, probabile ernia del disco) se il paziente tossisce aumenta la pressione addominale che aumenta eventuale spanciamento del disco posteriormente;
- Far estendere il capo e il tronco al paziente(se positivo, coinvolgimento delle faccette articolari);
- Far effettuare la manovra di valsalva (paziente seduto, si chiede di inspirare e spingere come se dovesse andare di corpo. La spinta crea un aumento del ritorno venoso aumentando il calibro delle vene perimidollari. Qualora ci fosse un’ernia discale, essa verrebbe compressa e palesata.
Test di compressione degli spazi vertebrali
Compressione degli spazi di L4 ed L5:
- Possiamo valutare i legamenti tra le vertebre;
- Compressione sulle spinose per vedere se c’è una sondilolisi o spondilolistesi.
Test sull’irradiazione di determinati territori
Ciascuna radice nervosa innerva una determinata area cutanea e muscolare. Il paziente può presentare PARESTESIE.
Test sulla sensibilità
Si sfiora la coscia del paziente dall’interno all’esterno con movimenti circolari per stimolare tutti i dermatomeri.
Test sulla forza muscolare
Per capire quale radice è interessata:
- Se L3 è positivo per problemi di forza in flessione della coscia sul busto; NB L3 innerva più il retto;
- Se L4 è positivo per problemi di forza in estensione della gamba; NB L4 innerva più i vasti;
- Se L5 lo facciamo camminare sui talloni;
- Se S1 lo facciamo camminare sulle punte;
Bibliografia:
- Appunti personali.
grazie molto esaustivo
Grazie mille. Spero che l’articolo ti sia stato d’aiuto.