22 Giugno 2023

Attacchi di panico: cosa fare, di cosa si tratta?

Il termine “panico” deriva dal nome del dio greco Pan, il dio dei pascoli e della natura. Il dio Pan era un essere spaventoso, aveva infatti il corpo mezzo umano e mezzo caprino. Il mito racconta che il dio Pan era solito attaccare improvvisamente le ninfe del bosco, suscitando in loro una paura molto intensa e paralizzante.

Attacchi di panico cosa fare

Cos’è un attacco di panico?

L’attacco di panico è un evento caratterizzato da un’ansia improvvisa molto intensa, senza che ci sia necessariamente un palese pericolo. L’ansia è associata a sensazioni psicofisiche come tachicardia, fiato corto, sudorazione elevata e paura di morire. Può presentarsi in qualsiasi momento della giornata, anche in situazioni di rilassatezza e spesso avviene in periodi di forte stress.

Sintomi dell’attacco di panico

L’attacco di panico è caratterizzato dall’insorgenza improvvisa di intensa paura o disagio e da almeno quattro dei seguenti sintomi psicofisici:

  • Dolore al petto o senso di oppressione;
  • Difficoltà a respirare;
  • Palpitazioni o battito cardiaco accelerato;
  • Sudorazione intensa;
  • Vertigini, sensazione di instabilità o svenimento;
  • Paura di morire;
  • Paura di impazzire o di perdere il controllo;
  • Derealizzazione (sensazioni di irrealtà) o depersonalizzazione (sentirsi separato da se stesso);
  • Vampate di calore o brividi;
  • Disturbo a livello gastrico o intestinale;
  • Intorpidimento o formicolio agli arti;
  • Tremori.

Sintomi attacchi di panico

Non sempre durante un attacco di panico si presentano tutti questi sintomi, le manifestazioni possono differire da persona a persona, così come il momento in cui compaiono.

Quanto dura un attacco di panico?

La durata di un attacco di panico va tra i cinque e i venti minuti, talvolta può durare anche di più. I sintomi vanno incontro ad una sorta di climax: hanno un inizio, un picco di intensità e una fase graduale di diminuzione, fino alla spontanea sparizione. Durante il momento più acuto i livelli di ansia sono molto forti, il soggetto è convinto che sia a serio rischio la propria incolumità ed è molto spaventato da cosa gli sta accadendo, molti sono convinti di aver un “attacco di cuore”.

Quanto dura un attacco di panico

L’attacco di panico va in remissione spontaneamente. Quando i sintomi via via spariscono, spesso il soggetto si ritrova in uno stato di allerta e confusione.

Attacchi di panico notturni

Gli attacchi di panico notturni si presentano solitamente dopo 2 o 3 ore dall’addormentamento e senza necessariamente essere accompagnati da incubi. Sono caratterizzati da risvegli improvvisi, profondo senso di angoscia, tachicardia, affanno e sudorazione. Questo stato di intensa attivazione spesso rende difficile per l’individuo riaddormentarsi e genera la paura che possa accadere di nuovo anche nelle notti successive, innescando possibili disturbi del sonno.

Attacchi di panico notturni

Frequenza degli attacchi di panico

La frequenza degli attacchi di panico e la durata generale del disturbo (giorni, mesi o anni) determinano la gravità del problema. Quando un soggetto è vittima di frequenti attacchi di panico allora si parla di disturbo di panico.

Il disturbo di panico viene diagnosticato quando il soggetto manifesta frequenti attacchi di panico e almeno uno degli aspetti seguenti per almeno un mese:

  • timore persistente di avere altri attacchi di panico o timore delle conseguenze dell’attacco (es. timore di perdere il controllo o di impazzire);
  • modifiche nel comportamento a causa degli attacchi di panico(es. evitare situazioni che potrebbero causare un attacco o contesti in cui l’attacco si è verificato nel periodo precedente), che hanno una ricaduta sullo svolgimento delle abituali attività quotidiane o sullo stile di vita (es. riduzione della vita sociale o lavorativa).

Cause degli attacchi di panico

Le cause psicologiche degli attacchi di panico sono varie e di diversa natura. In genere il primo attacco si verifica durante un periodo particolarmente stressante per la persona. Lo stress può essere dovuto ad un evento acuto oppure alla presenza di numerosi fattori concomitanti.

Le principali cause di un attacco di panico possono essere:

  • Lutti;
  • Malattie gravi (proprie o di un familiare);
  • Cambiamenti importanti (es. matrimonio, lavoro, separazioni, nascita di un figlio);
  • Periodi di affaticamento intenso o di mancanza di riposo;
  • Situazioni relazionali conflittuali;
  • Traumi;
  • Problematiche finanziarie.

Come già anticipato sopra, essendosi presentato il primo attacco di panico del tutto a sorpresa e quasi senza motivo, l’individuo sviluppa una forte preoccupazione rispetto al fatto che possa accadere di nuovo. Questa paura fa vivere la persona in uno stato di apprensione costante, di ansia anticipatoria. Si rischia di instaurare un circolo vizioso: la paura di stare male alimenta l’ansia, l’ansia genera sensazioni psichiche e fisiche (quali sensazione di non avere il controllo, tachicardia, sudorazione, etc.) che ricordano al soggetto i sintomi dell’attacco di panico avuto in precedenza, l’ansia raggiunge a quel punto livelli ulteriormente elevati e può esitare in un nuovo attacco.

Ci sono poi situazioni più gravi e complesse in cui gli attacchi di panico si presentano in comorbidità con altri disturbi tra i quali depressione maggiore, disturbo post traumatico da stress, disturbi alimentari, e altri.

Trattamento degli attacchi di panico e del disturbo di panico

Il trattamento per gli attacchi di panico prevede diverse modalità terapeutiche, che possono essere farmacologiche, psicoterapeutiche o, ancor meglio, l’integrazione di farmacoterapia e psicoterapia.

Il primo passo fondamentale è riconoscere di avere un problema e accedere alle cure di professionisti che impostino il percorso più efficace e più adatto al problema del paziente.

Trattamento attacchi di panico

Curare un disturbo di panico, chiedendo aiuto il prima possibile, previene il cronicizzarsi del disturbo, evita che si instauri il circolo vizioso della paura di cui sopra e previene la comparsa di altri sintomi o disturbi.

E’ opportuno inizialmente escludere che i sintomi siano causati da aspetti di natura organica. Una volta accertata la natura psicologica degli attacchi è possibile iniziare il percorso di cura. Il medico curante o lo psichiatra possono valutare l’utilizzo di un farmaco e impostare il trattamento, che è importante seguire nei tempi e nei modi indicati affinché sia efficace.

In concomitanza, come terapia per gli attacchi di panico, è importante intraprendere una psicoterapia volta alla comprensione delle ragioni più profonde che hanno causato il malessere. Come scritto in precedenza, all’origine degli attacchi di panico c’è sicuramente un periodo di forte stress e affaticamento sul piano emotivo, ma possono anche esserci traumi irrisolti, cambiamenti, difficoltà relazionali, conflitti interiori.

Psicoterapia attacchi di panico

Parte fondamentale della terapia è la psicoeducazione, che consiste nel fornire informazioni cliniche sugli attacchi di panico (cosa sono, come si caratterizzano, etc.), nello spiegare che non sono pericolosi e sui meccanismi che spesso mantengono e sostengono il disturbo.

Inoltre spesso i pazienti chiedono subito di acquisire strategie utili per gestire la crisi di panico sul momento. In un percorso terapeutico vengono fornite strategie per controllare il disturbo quando insorge (es. controllo della respirazione) e per contenerlo o prevenirlo (es. chiedere aiuto, riconoscere i segnali anticipatori).

Insieme al paziente si individuano anche i comportamenti disfunzionali che inizialmente sono stati messi in atto come strategie protettive dagli attacchi stessi (es. isolamento, riduzione della socialità, evitamento di situazioni) ma che col tempo sono diventate parte integrante del problema e minano fortemente la qualità della vita della persona.

Per affrontare il disturbo da attacchi di panico è possibile anche utilizzare l’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari). L’EMDR nasce come trattamento elettivo nella cura delle conseguenze dei traumi, ma negli anni l’uso si è via via esteso anche al trattamento di altri disturbi, tra cui i disturbi d’ansia. L’EMDR permette di lavorare sull’elaborazione dei traumi del passato o sugli eventi scatenanti il disturbo di attacchi di panico, sul ricordo delle prime volte in cui si è avuto un attacco di panico o le volte peggiori, in modo da desensibilizzare la mente del paziente su questi temi e favorire reazioni più funzionali. Inoltre attraverso l’EMDR è possibile rinforzare le risorse e le strategie adattive del paziente, al fine di far sentire il paziente più sicuro e più capace di fronteggiare i sintomi d’ansia e quelle situazioni della vita che fino a quel momento erano ritenute ansiogene.

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Sono Angelo Terranova, CEO e Founder di OsteoLab, il laboratorio della salute. Cosa posso fare per te?

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Autore: Brunella Mobrici

Autore: Brunella Mobrici

Laureata con lode in Psicologia Clinica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Inizia subito ad occuparsi di bambini, adolescenti e famiglia, di prevenzione, psicoeducazione, sostegno psicologico e psicoterapia. Inoltre organizza percorsi rivolti all'individuo e alla coppia.

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