Estensione della base cranica: descrizione e correzione
L’estensione un adattamento di forma e cinetica del meccanismo cranio sacrale, si sviluppa su un piano sagittale, sugli stessi assi della flessione (SS e CSM). Le due sfere ruotano su un piano sagittale: la sfera anteriore ruota posteriormente, la sfera posteriore ruota anteriormente. I quattro quadranti risultano in rotazione interna. I diametri antero-posteriore e verticale aumentano, mentre il trasversale diminuisce. Troviamo un alterato drenaggio venoso (seno cavernoso), il foro lacero posteriore risulta aperto, l’ipofisi tende a essere ipostimolata.
Test di estensione e flessione
- Approccio alla volta;
- Valutare la flessione→spingo indici e mignoli verso il basso nel tempo di flessione cranica;
- Valutare l’estensione→spingo indici e mignoli verso l’alto nel tempo di estensione cranica.
Dove c’è facilitazione, troviamo l’adattamento della base.
QUADRANTE ANTERIORE | FLESSIONE | ESTENSIONE |
---|---|---|
ANGOLO LATERALE DEL FRONTALE | Anteriore | Posteriore |
BORDO ORBITO-MALARE | Anteriore | Posteriore |
ZIGOMO | Sfumato | Prominente |
ORBITA | Larga | Stretta |
GLOBO OCULARE | Prominente | Infossato |
RAMO ASCENDENTE DEL MASCELLARE | Frontalizzato | Sagittalizzato |
APOFISI PALATINA DEL MASCELLARE | Bassa | Ascensionata |
Approccio e correzione dell’estensione cranica
Approccio alla volta: come sappiamo, per testare la disfunzione in flessione con approccio alla volta, è indispensabile prendere contatto tramite la tecnica a cinque dita. Bisogna sincronizzarsi con il ritmo craniosacrale. Andando a valutare i suoi cicli, sarà possibile apprezzare, che i tempi di estensione saranno maggiori rispetto a quelli di flessione. Possiamo correggere la disfunzione nei seguenti modi:
- Esacerbare l’estensione, andiamo ad esagerare tale movimento e manteniamo fino a quando avremo la sensazione che dalla estensione, le ossa craniche vorranno andare in flessione;
- Sempre sincronizzati con il ritmo craniosacrale, andiamo ad accompagnare e facilitare maggiormente la flessione, fino a quando riusciremo ad apprezzare equilibrio tra le due fasi.
Approccio occipito-frontale: poniamo una mano sotto l’occipite e l’indice e pollice, o medio e pollice (in base alla grandezza della mano dell’operatore) sulle grandi ali dello sfenoide. Qui ci sincronizziamo con il ritmo craniosacrale e, andando a valutare i suoi cicli, sarà possibile apprezzare, che i tempi di estensione saranno maggiori rispetto a quelli di flessione. La normalizzazione è la medesima dell’approccio alla volta.
Bibliografia:
- CAPOROSSI R., PEYRALADE F.: Traité pratique d’ostéopathie cranienne, Editions S.I.O. De Verlaque, France, 1992;
- UPLEDGER J. E.: Terapia cranio-sacrale. Oltre la dura. BioGuida 8 marzo 2018;
- Appunti personali.
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