Adattamenti della base cranica: introduzione e tipologie
In questo breve articolo introdurremo gli adattamenti della base cranica. Avrai comunque la possibilità di leggere gli adattamenti delle ossa del cranio nello specifico grazie alla presenza di articoli dedicati.
Indice delle informazioni che troverai nell’articolo
- Divisione topografica;
- Tipologie di adattamenti delle ossa della base del cranio;
- Flessione cranica;
- Estensione cranica;
- Cranio in torsione;
- Adattamento in sidebending rotation;
- Strain verticale – Strain laterale;
- Compressione cranica.
La base cranica ha un suo movimento fisiologico che consiste nella flessione e nell’estensione, nel ciclo respiratorio che ha luogo per tutta la durata dell’esistenza. Il movimento di tutte le ossa craniche, come pure il modello delle lesioni strutturali e membranose, dipende, direttamente dalla mobilità della SSB (sincontrosi sfeno-basilare). Si deve tuttavia ricordare che una fissazione ossea traumatica nelle zone periferiche può bloccare l’intero meccanismo, al punto tale che il rilasciamento di quel punto debba precedere la mobilizzazione della SSB. La sincondrosi sfenobasilare (SSB) è l’articolazione più importante del corpo umano, infatti è grazie all’intergità della sua mobilità che può essere trasmesso l’impulso ritmico cranico alle ossa periferiche. Ogni disfunzione non fisiologica della SSB dovrà quindi essere tolta prima di procedere con il trattamento.
Divisione topografica della base cranica
Per capire meglio gli adattamenti della base è opportuno aver ben chiaro la divisione topografica del cranio
In rapporto all’occipite, allo sfenoide e alla SSB, il cranio si può dividere in due sfere:
- Sfera posteriore→organizzata intorno all’occipite e comprende temporali, parietali, mandibola, osso ioide e osso sacro. Presenta un asse di mobilità passante per i due CSM(condilo squamo-mastoideo);
- Sfera anteriore→organizzata intorno allo sfenoide, comprende il frontale, l’etmoide, massiccio facciale e coccige. Presenta un asse di mobilità passante per i punti pivot SS(sfeno-squamosi).
Possiamo ulteriormente dividere la teca cranica in quattro quadranti:
- Anteriore destro;
- Anteriore sinistro;
- Posteriore destro;
- Posteriore sinistro.
Ancora possiamo dividere la teca cranica in volta e base:
- Volta→(tutte ossa pari) squama dell’occipite, parietali, squama del temporale, frontale (diviso in due emifrontali);
- Base→(tutte ossa impari) parte basale dell’occipite, corpo dello sfenoide, porzione petrosa del temporale, etmoide in toto.
Il punto di contatto e di unione tra le sfere e dei quadranti è la sincondrosi sfeno basilare (SSB).
Adattamenti della base cranica: tipologie
Parlando di adattamenti della base, le ossa della base e le sfere sviluppano adattamenti in flessione e in estensione. Le ossa della periferia e i quadranti sviluppano adattamenti in rotazione esterna e rotazione interna. La flessione della base corrisponde alla rotazione esterna dei quadranti. L’estensione della base corrisponde alla rotazione interna dei quadranti.
Di seguito vengono raggruppati gli adattamenti della base cranica fisiologici e afisiologici
- Flessione→fisiologica;
- Estensione→fisiologica;
- Torsione→fisiologica;
- Side bending rotation (lateroflessione rotazione)→fisiologica;
- Strain laterale/verticale→afisiologica;
- Compressione→afisiologica.
Un ulteriore concetto da comprendere è che gli adattamenti della base possono essere di stato e di movimento.
Stato→è la forma generale di presentazione di una persona, si valuta attraverso segni visivi e palpatori;
Movimento→è la capacità di movimento delle strutture, valutabile attraverso test cinetici.
Bibliografia:
- CAPOROSSI R., PEYRALADE F.: Traité pratique d’ostéopathie cranienne, Editions S.I.O. De Verlaque, France, 1992;
- UPLEDGER J. E.: Terapia cranio-sacrale. Oltre la dura. BioGuida 8 marzo 2018;
- Appunti personali.
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