Osteopatia in Italia: Ruolo, Riconoscimento e Percorsi Formativi dell’Osteopata
La situazione dell’osteopatia in Italia ha vissuto un’evoluzione cruciale, con passi importanti verso il pieno riconoscimento della disciplina come professione sanitaria. Analizziamo il percorso che ha definito il ruolo dell’osteopata e le caratteristiche di questa figura professionale.
La Normativa sull’Osteopatia in Italia: Il Riconoscimento dell’Osteopata come Professionista Sanitario
Fino a pochi anni fa, la figura dell’osteopata non era ufficialmente riconosciuta come professione sanitaria in Italia. La svolta è arrivata con la Legge 11 gennaio 2018, n. 3, spesso definita la legge sull’osteopatia, che ha individuato il profilo professionale dell’osteopata come quello di una professione sanitaria a tutti gli effetti. Questa normativa ha anche stabilito le modalità per l’istituzione formale della professione attraverso accordi tra Stato e Regioni.

Il Parlamento italiano, dove con la Legge 11 gennaio 2018, n. 3, è stato avviato il percorso che ha portato a identificare l’osteopatia come professione sanitaria
Successivamente, il Decreto del Presidente della Repubblica 7 luglio 2021, n. 131, noto come decreto osteopatia, ha concretizzato tale riconoscimento, istituendo ufficialmente la professione sanitaria dell’osteopata. Questo decreto ha inoltre definito le principali attività e compiti della professione. Un passo ancora più recente, parte della nuova normativa, è il decreto del 18 luglio 2024 (del Ministro della Salute di concerto con il Ministro dell’Università e della Ricerca), che ha inserito l’osteopata nell’area delle “professioni tecniche della prevenzione”, al fianco di altre figure come l’assistente sanitario. È importante sottolineare che, attualmente, le prestazioni osteopatiche non sono rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e non rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ; potranno esserlo solo a seguito di un’apposita inclusione e della definizione di risorse economiche dedicate.
La Nuova Formazione Universitaria per Diventare Osteopata
Con il riconoscimento della professione, è emersa la necessità di definire un percorso di formazione per osteopati che fosse di livello universitario, rispondendo alla domanda su come diventare osteopata in modo standardizzato. La Legge 3/2018 aveva infatti già previsto che il Ministro dell’Università e della Ricerca, di concerto con il Ministro della Salute, definisse l’ordinamento didattico per la laurea in osteopatia, con il parere di organi consultivi come il Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e il Consiglio Superiore di Sanità (CSS). A tal fine, nel gennaio 2022 è stato istituito un gruppo di lavoro per elaborare una proposta per il percorso di studi universitario.
Questa proposta riceve l’approvazione sia del CUN (giugno 2023) che del CSS (giugno 2023). Il risultato è il Decreto 29 novembre 2023 (pubblicato a febbraio 2024), che ha istituito ufficialmente l’ordinamento didattico del Corso di laurea in osteopatia. Questo corso si inserisce nella classe delle “lauree in professioni sanitarie della prevenzione” (L/SNT/4). La nuova formazione per osteopati è stata arricchita con materie fondamentali e multidisciplinari, che spaziano dalla Storia della Medicina alla Bioingegneria, dalla Medicina Fisica e Riabilitativa alla Psicologia Clinica e alla Medicina Legale. Questo percorso di studi garantisce una preparazione completa per i futuri professionisti, che ora, per poter esercitare, dovranno possedere una laurea universitaria triennale abilitante e procedere con l’iscrizione a un apposito albo professionale.
Cosa Fa l’Osteopata: Competenze e Ambiti di Intervento
Per comprendere cosa fa l’osteopata, bisogna vederlo come un professionista sanitario che si occupa di prevenzione e mantenimento della salute. Il suo strumento principale è il trattamento osteopatico, un intervento manuale che mira a risolvere problemi funzionali del corpo (le “disfunzioni somatiche”) non riconducibili a patologie, ma che possono causare disturbi comuni come il mal di schiena o problemi legati alla cervicale, soprattutto a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.

Estratto di una tecnica fasciale inserita all’interno di una trattamento osteopatico manuale
Le sue attività principali includono:
- Valutazione: Dopo aver preso in considerazione la diagnosi medica, l’osteopata stabilisce se il trattamento osteopatico è indicato. Effettua una valutazione approfondita attraverso l’osservazione, il tocco (palpazione) e test specifici per individuare le disfunzioni del sistema muscolo-scheletrico.
- Trattamento: L’osteopata pianifica ed esegue il trattamento, selezionando tecniche osteopatiche esclusivamente manuali, non invasive ed esterne. Le manipolazioni vengono eseguite in sicurezza e nel pieno rispetto del paziente.
- Monitoraggio: Valuta i benefici del trattamento osteopatico, verificandone l’efficacia e pianifica i controlli successivi, informando il paziente e altri professionisti sanitari.
- Educazione e Prevenzione: Fornisce al paziente indicazioni per la cura del proprio corpo al fine di prevenire nuove problematiche muscolo-scheletriche, operando anche in collaborazione con altri specialisti.
- Rinvio al Medico: Se i sintomi non dovessero migliorare o, altresì, dovessero peggiorare, il paziente sarà inviato al medico di riferimento, dimostrando un approccio basato sulla collaborazione tra osteopata e medico e sulla responsabilità.
Leggi di più sull’osteopatia e sulle problematiche che possono essere trattate.
Leggi l’articolo osteopatia e i suoi principi.
Secondo quanto riportato il gazzetta ufficiale, l’osteopata può esercitare la sua professione sia nel settore pubblico che in quello privato, come in ospedali, cliniche o in regime di libera professione. In definitiva, per rispondere alla domanda “a cosa serve l’osteopata“, la sua utilità risiede nell’offrire un approccio che favorisce l’integrazione con la medicina tradizionale, affiancando le cure mediche e concentrandosi sul ripristino dell’equilibrio e della funzionalità del corpo attraverso un intervento esclusivamente manuale.
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