Arterite temporale di Horton o arterite gigantocellulare
L’arterite temporale di Horton o arterite a cellule giganti è una malattia autoimmune è una vasculite caratterizzata da interessamento preferenziale delle arterie del collo e della testa che colpisce i vasi di medio e grosso calibro. Spesso predilige l’aorta e tutti i suoi rami.
Scopri di più sulle caratteristiche generali delle vasculiti, oppure sulle vasculiti più specifiche come la granulomatosi di Wegener o la poliangioite microscopica.
Clinica dell’arterite a cellule giganti
Il sintomo principale dell’arterite temporale di Horton è la cefalea. Il tipo di mal di testa che sovviene in presenza di tale patologia, è la cefalea che si presenta nell’anziano. Essa è conosciuta anche come claudicatio mandibolare che si presenta durante i pasti. Il dolore alla mandibola (scopri l’anatomia della mandibola) è dovuta ad un inadeguato afflusso di sangue alla mandibola da parte dell’arteria temporale. La suddetta, a causa della patologia in esame, ispessisce le sue pareti a discapito del lume. L’ipoafflusso porta a dolore temporale. Tale patologia risulta prediligere, inoltre, l’arteria oftalmica, ramo della carotide interna. L’occlusione di tale arteria porta inizialmente a diplopia e successivamente a cecità improvvisa.
Cause dell’arterite di Horton
Si tratta di una malattia autoimmune forse con eziologia infettiva. Ci sono diverse ipotesi sulla causa dell’arterite di Horton. La più accreditata è rappresentata dalla concomitanza di fattori ambientali, come infezioni virali o batteriche, con fattori genetici, ovvero la predisposizione genetica dell’individuo.
Bibliografia:
- Appunti personali.
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