Timo: descrizione anatomica e funzioni
Il timo insieme al midollo osseo, è un organo linfoide primario, ubicato a livello della porzione anteriore del mediastino (inferiore e superiore).
Anatomia macroscopica
Ha dimensioni variabili in funzione dell’età del soggetto, in particolare:
- Età postnatale, pediatrica: organo timico di grandi dimensioni, fino a 30g di peso;
- Età postpuberale, adulta: organo timico degenera e subisce un lento processo di sostituzione del tessuto linfoide con matrice adiposa (analogo a quanto visto per midollo osseo).
Macroscopicamente, si possono distinguere dei solchi stromali inframezzati nel parenchima dell’organo, costituiti da tessuto fibroso (ed elastico) rappresentato da prolungamenti ed estroflessioni della capsula all’interno del viscere stesso.
Inoltre, la ghiandola è costituita da due lobi, uno di destra e l’altro di sinistra, uniti da tessuto di natura connettivale a livello della porzione centrale.
Timo: rapporti
Il timo è in rapporto a vari livelli con molteplici visceri toracici:
- Anteriormente: faccia endotoracica dello sterno e prime 3 cartilagini costali;
- Lateralmente: mesotelio pleurico viscerale laterale del polmone dx e sx;
- Posteriormente: vena cava superiore, aorta, vene brachiocefaliche e trachea.
Innervazione
Il timo in generale è innervato dal sistema nervoso autonomo:
- attraverso il ganglio cervicospinale del sistema nervoso simpatico;
- attraverso il nervo vago del sistema nervoso parasimpatico.
Il timo è composto da regione capsulare e regione dei lobi. Entrambe queste regioni sono innervate da fasci nervosi differenti.
- Capsula: innervata da nervo frenico (parasimpatico) e nervo cervicale discendente (simpatico).
- Lobi: innervati nel primo periodo post-natale ed adolescenziale da nervo vago (parasimpatico), successivamente da fibre perivascolari (simpatico).
Vascolarizzazione
- Arteriosa: arterie timiche originano direttamente dalle arterie toraciche interne o indirettamente da esse tramite arterie mediastiniche anteriori o arterie tiroidee inferiori;
- Venosa: vene timiche drenano a livello della vena brachiocefalica sinistra, vene toraciche interne e vene tiroidee inferiori.
- Linfatica: non vi sono vasi afferenti. A livello del timo si originano capillari linfatici a fondo cieco che derivano dalla regione midollare e dalla giunzione corticomidollare (regione interposta tra corticale e midollare timica) e che si inseriscono tra le trabecole connettivali della capsula. Questi vasi drenano in linfonodi parasternali, brachiocefalici e tracheobronchiali.
Anatomia microscopica
A livello funzionale, il timo è l’organo preposto alla maturazione e corretto sviluppo della facoltà immunologica dei linfociti T.
Questa trattazione esula l’argomentazione dettagliata sul piano immunologico della funzionalità e sviluppo dei linfociti T, ma vengono risaltate solamente caratteristiche di tipo anatomo-funzionale.
In questa sede, i timociti (cellule linfocitarie della linea T immature provenienti dal midollo osseo rosso, sede del parziale differenziamento di particolari cellule linfopoietiche) acquisiscono immunocompetenza volta a garantire il corretto riconoscimento del non-self, discriminandolo dal self. Importante sottolineare che solamente il 10% del totale dei timociti provenienti dal midollo osseo rosso, acquisiranno immunocompetenza e diventeranno linfociti T propriamente detti.
Il timo è un organo parenchimatoso rivestito esternamente da capsula che, come precedentemente detto, origina delle protuberanze fibrose volte alla compartimentazione degli strati inferiori della ghiandola formando dei lobuli.
Essendo che il timo è sprovvisto di un ilo, questi setti fibrosi fungono da vie di transito per arterie, vene e condotti linfatici.
Organizzazione dei lobuli
Si evince per tanto, la presenza di lobuli timici che rappresentano le unità funzionali e morfologiche dell’organo.
Si distinguono quindi, tre fondamentali costituenti del lobulo (dall’esterno all’interno):
- Zona capsulare;
- Zona corticale;
- Zona midollare che presenta dei cordoni che uniscono i vari lobuli.
Nella immediata area sottocapsulare si trova uno strato di cellule epiteliali che separa la capsula dalla zona corticale del lobulo timico, mentre al di sotto dell’area sottocorticale si trova la zona corticomidollare.
Istologicamente, le diverse aree corticale e midollare appaiono colorate (con ematossilina) in modo differente per aspetti legati al rapporto nucleo/citoplasma dei costituenti cellulari dei due tessuti:
- Zona corticale: appare più scura per la presenza di alta concentrazione di timociti che possiedono un nucleo di grandi dimensioni e uno scarso citoplasma;
- Zona midollare: appare più chiara per la presenza di alta concentrazione di linfociti maturi che possiedono un citoplasma più abbondante.
A livello della zona corticale e nella zona midollare sono presenti peculiari cellule reticolari (epiteliali) che hanno la funzione di circondare tramite propaggini i timociti in via di maturazione. Queste cellule reticolari circondano spesso le pareti dei capillari corticali. Il processo funzionale di maturazione dei timociti segue un tragitto che ha origine dalla paracorticale (corticale interna) fino alla corticale esterna e successivamente torna alla midollare.
Infatti, a livello della giunzione corticomidollare, riccamente vascolarizzata da venule timiche, avviene lo scambio tra linfociti T maturati (in direzione dei linfonodi) e timociti (provenienti dal midollo osseo) per ricominciare il ciclo.
In questo processo quindi il 10% dei timociti si trasformerà in linfociti T funzionanti e immunocompetenti che si trasferiranno quindi alle regioni T-dipendenti degli organi linfoidi secondari.
Cellule reticolari della corticale
Le cellule reticolari della corticale hanno due importanti funzioni:
- Funzione parenchimale: Ruolo determinante nella corretta maturazione dei linfociti T. Avvolgendo infatti i timociti con i prolungamenti citoplasmatici, svolgono la funzione di cellule immunomodulatrici ovvero producono particolari sostanze, quali timosina, timopoietina e timulina, che stimolano la maturazione della competenza immunitaria a livello dei linfociti in stato di differenziamento;
- Funzione stromale: sostengono la struttura della corticale e della midollare, sostengono quindi il parenchima;
- Funzione di BET: le cellule reticolari a livello della corticale costituiscono la barriera ematotimica che si integra con i capillari arteriosi corticali in una struttura esiguamente permeabile le cui cellule sono unite da desmosomi. La funzione di tale barriera consente di isolare i timociti in via di maturazione da potenziali antigeni che possano giungere al timo andando ad influire sul processo di maturazione.
Cellule reticolari della midollare
Le cellule reticolari della midollare invece costituiscono i corpuscoli di Hassall, ovvero delle strutture caratteristiche del timo che costituiscono centri di accumulo del 90% dei timociti non maturati.
Le cellule di questi corpuscoli, quindi, sono necrotiche e calcificate. I corpi di Hassall sono destinati ad accrescimento continuo e aumento quantitativo nel corso della vita dell’individuo.
Quindi nel timo sono presenti anche macrofagi e cellule dendritiche che degradano i timociti rimasti immaturi tramite i loro lisosomi endocellulari.
Bibliografia
- Anatomia Umana – Basi Anatomiche per le Neuroscienze tratto dal Prometheus Vol. II di M. Schünke, E. Schulte e U. SchumacherI, I ed. 2021, EDISES.
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