20 Gennaio 2016

Nervi spinali: anatomia e suddivisione

Con il termine “nervi spinali” si fa riferimento a strutture nervose facenti parte del sistema nervoso somatico, formato dalle radici ventrali e radici dorsali del midollo spinale e che si congiungono in prossimità del forame di coniugazione o intervertebrale costituito da due vertebre contigue. Il sistema nervoso somatico, non è altro che quella parte del sistema nervoso periferico (SNP), che invia le risposte del sistema nevoso centrale al sistema muscolo scheletrico.

Indice delle informazioni che troverai nell’articolo

Ciascun segmento midollare emette, infatti, quattro radici, due a destra e due a sinistra, che, congiungendosi e due a due, danno origine a due nervi spinali, uno destro e uno sinistro.

La radice anteriore (o ventrale) di ciascun nervo contiene fibre efferenti, ossia gli assoni dei motoneuroni che originano nel corno anteriore del midollo spinale.

Alla radice posteriore (dorsale) giungono, invece, gli assoni “centrali” delle cellule nervose sensitive situate all’interno del ganglio spinale. Il ganglio spinale si trova a metà tra l’emergenza della radice dorsale e l’origine del nervo spinale.

Tutti i nervi spinali quindi risultano misti ossia composti da una componente motoria e una sensitiva.

Nervi spinali

By Henry Vandyke Carter – Henry Gray (1918) Anatomy of the Human Body (See “Book” section below)Bartleby.com: Gray’s Anatomy, Plate 675, Public Domain 
Fonte: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=541470

Composizione del nervo spinale

Il nervo spinale è composto da numerose fibre nervose (assoni o neuriti) originati dai rispettivi neuroni a livello principalmente del midollo spinale. L’organizzazione strutturale di questi nervi spinali è delimitata da fasce “separatorie”, in particolare è possibile distinguere dall’esterno all’interno l’epinevrio, perinevrio ed endonevrio.

  • L’epinevrio è formato da tessuto connettivo che circonda l’interno nervo spinale. Si tratta di tessuto connettivo propriamente detto di tipo lasso e assicura delimitazione e elasticità al nervo stesso.
  • Il perinevrio circonda (e delimita) invece fasci di assoni che costituiscono il fascicolo. Ogni fascicolo è costituito da un proprio microambiente ed una propria vascolarizzazione. Il perinevrio è formato da alcuni strati di cellule note come fibroblasti epitelioidi uniti da tight Junction non permettendo l’ingresso quindi di eventuali sostanze interferenti nel microambiente.
  • L’endonevrio è formato da tessuto connettivo propriamente detto di tipo lasso in cui sono contenute numerose fibre collagene con decorso longitudinale in direzione parallela alla fibra nervosa.

Territori di distribuzione del nervo spinale

Il metamero è il segmento di midollo spinale con le corrispondenti paio di radici spinali che provvedono all’innervazione motorie e sensitiva di un’area corporea. Per ciascun metamero, quindi, il terriotrio di distribuzione periferica comprende tessuti superficiali e profondi, includendo il dermatomero, il miotomero e lo sclerotomero.

Viene definito dermatomero la regione cutanea innervata da una singola radice spinale posteriore (radice sensitiva). Un singolo segmento spinale innerva una determinata regione della cute grazie al nervo destro e a quello sinistro. Tale regione innervata dal singolo segmento, prende appunto il nome di dermatomero.

Poiché vi è una scarsa sovrapposizione tra i dermatomeri, tutta la superficie corporea può essere schematicamente mappata per il proprio riferimento sensitivo a livello del midollo spinale.

dermatomeri

Di © User:Mono / Wikimedia Commons, a sister project of Wikipedia, CC BY-SA 3.0
Fonte: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11183859

Per sclerotomeros’intende, invece, la distribuzione osteoarticolare di una radice spinale.

Il miotomero rappresenta tutto il territorio muscolare innervato da una singola radice ventrale.

In altre parole, il metamero va inteso come la somma dei territori del dermatomero, del miotomero e dello sclerotomero.

Si contano in totale 31 paia di nervi spinali: 8 cervicali, 12 toracici, 5 lombari, 5 sacrali e 1 coccigeo. Le abbreviazioni CT o DLS e Co con i relativi numeri, sono utilizzate per indicare i singoli nervi spinali. A livello toracico, lombare, ogni nervo spinale fuoriesce dal forame di coniugazione passando al di sotto del peduncolo della vertebra di riferimento (es: se si prende in considerazione il nervo L4, questo uscirà dal foro intervertebrale presente tra la quarta e la quinta vertebra lombare (L4-L5). Nelle vertebre cervicali, invece, i nervi C1-C7 passano al di sopra della vertebra corrispondente, nel solco presente sul processo trasverso (dietro all’arteria verebrale). L’ultimo paio di nervi cervicali (C8), infine, non ha una vertebra numerata corrispondente e decorre tra la settima cervicale e la prima toracica.

Affinchè ciò accada, essendo il midollo spinale più corto rispetto al canale vertebrale (a partire dal quarto mese di vita fetale il rachide si sviluppa più rapidamente del midollo spinale che si estende fino alla seconda vertebra lombare), le radici nervose dei segmenti lombari, sacrali e coccigei divengono sempre più distese verso il basso, formando così un fascio di sottili fibre nervose pressochè parallele che ricordano la coda di un cavallo (da cui la denominazione di cauda equina).

Caratteristiche dei nervi spinali

A livello dei nervi spinali è necessario porre in rassegna alcune considerazioni caratteristiche, in particolare:

  • Questi nervi sono omogenei, ovvero sono costituiti unicamente da componente motoria, sensitiva o autonoma (a differenza dei nervi cervicali);
  • Sono presenti sia fibre mieliniche che fibre amieliniche. Queste ultime sono quantitativamente maggiori rispetto a quelle mieliniche;
  • I nervi spinali originano dalla radice ventrale (motoria) e radice dorsale (sensitiva). A livello della radice dorsale è presente un rigonfiamento noto come ganglio della radice dorsale in cui sono contenuti i pirenofori dei neuroni sensoriali.

Fibre mieliniche dei nervi spinali

Per quanto concerne invece le fibre mieliniche, esse sono caratterizzate dalla presenza della cd guaina mielinica che le circonda a tratti regolari.

Le cellule mielinizzanti sono costituite a livello del SNP dalle cellule di Schwann che presentano alte concentrazioni di sfingomielina a livello della membrana plasmatica. Tra una cellula di Schwann e quella adiacente si forma un tratto amielinico noto come nodo di Ranvier, in prossimità del quale a livello della membrana plasmatica, l’assone concentra i canali del sodio e del potassio volt-dipendenti. Questo è fondamentale per i processi di propagazione discontinua dell’impulso bioelettrico (in modo da evitare la perdita di intensità elettrica).

Nervi spinali: suddivisione fuori dal forame di coniugazione

Si contano in totale 31 paia di nervi spinali: 8 cervicali, 12 toracici, 5 lombari, 5 sacrali e 1 coccigeo. Le abbreviazioni CT o DLS e Co con i relativi numeri, sono utilizzate per indicare i singoli nervi spinali. A livello toracico, lombare, ogni nervo spinale fuoriesce dal forame di coniugazione passando al di sotto del peduncolo della vertebra di riferimento (es: se si prende in considerazione il nervo L4, questo uscirà dal foro intervertebrale presente tra la quarta e la quinta vertebra lombare (L4-L5). Nelle vertebre cervicali, invece, i nervi C1-C7 passano al di sopra della vertebra corrispondente, nel solco presente sul processo trasverso (dietro all’arteria verebrale). L’ultimo paio di nervi cervicali (C8), infine, non ha una vertebra numerata corrispondente e decorre tra la settima cervicale e la prima toracica.

Affinchè ciò accada, essendo il midollo spinale più corto rispetto al canale vertebrale (a partire dal quarto mese di vita fetale il rachide si sviluppa più rapidamente del midollo spinale che si estende fino alla seconda vertebra lombare), le radici nervose dei segmenti lombari, sacrali e coccigei divengono sempre più distese verso il basso, formando così un fascio di sottili fibre nervose pressochè parallele che ricordano la coda di un cavallo (da cui la denominazione di cauda equina).

Ogni nervo spinale, una volta formato, decorre per pochi centimetri prima di dividersi in un ramo anteriore e in uno posteriore, definiti anche con il termine branche, entrambi sempre sia motori che sensitivi.

Il ramo posteriore non presenta fibre visceromotrici e innerva, dal punto di vista motorio, la muscolatura spinale e, dal punto di vista sensitivo, la regione cutanea del dorso. Il ramo anteriore del nervo spinale costituisce la porzione più voluminosa e funzionalmente importante. Rami ventrali contigui si intersecano tra di loro andando a costituire i plessi.

Una prerogativa dei rami anteriori è quella di vicariare fibre viscerali appartenenti al sistema nervoso autonomo che innervano muscoli e pelle degli arti e della superficie antero-laterale del corpo.

Tutti i nervi spinali si dividono in prossimità del forame di coniugazione, ad eccezione dei nervi sacrali e coccigeo, i quali si dipartono all’interno del canale vertebrale sacrale, per cui le branche anteriori e posteriori usciranno da fori sacrali differenti. Rispettivamente dai fori sacrali anteriori e posteriori di ciascun livello.

Ogni nervo spinale, prima di dividersi nelle due branche, dà origine ad un primo ramo collaterale: il nervo ricorrente o di Luschka o senovertebrale, che rientra nel canale vertebrale per portare innervazione sensitiva al legamento longitudinale posteriore, alle meningi, alla porzione periferica del disco intervertebrale e al periostio della vertebra. Trasporta inoltre anche un piccolo contingente di fibre post-gangliari provenienti dal ramo comunicante grigio corrispondente per l’innervazione dei vasi sanguigni presenti nel canale vertebrale. I nervi ricorrenti del segmento cervicale innervano anche l’articolazione atlanto-epistrofica mediana con i suoi legamenti e, ascendendo attraverso il forame magno, la porzione di dura madre che ricopre il clivo dell’osso occipitale.

Altri rami collaterali sono: i rami comunicanti bianchi presenti soltanto nei nervi toracici e lombari superiori e uno o più rami comunicani grigi provenienti dal ganglio simpatico corrispondente.

Nervi spinali: Rami dorsali o posteriori

I rami dorsali hanno dimensioni inferiori rispetto ai rami anteriori. Dopo la loro origine dal nervo spinale, percorrono le spazio tra le trasverse di due vertebre contigue e raggiungono i muscoli delle docce vertebrali innervandoli con due branche, una mediale e una laterale.

Danno dunque innervazione motoria ai muscoli della parete dorsale del tronco ed innervazione sensitiva alla cute della stessa regione.

  • Nervo sotto-occipitale: ramo posteriore del primo nervo cervicale (C1), è più voluminoso rispetto al ramo anteriore. Fuoriesce dal canale vertebrale perforando la membrana atlo-occipitale, appoggiandosi all’arco posteriore dell’atlante, sotto il gomito formato dall’arteria vertebrale e raggiunge l’interstizio muscolare formato dai muscoli grande retto della testa, piccolo obliquo e grande obliquo (muscoli sotto-occipitali). Qui si risolve nei suoi rami terminali, esclusivamente motori. Un suo ramo anstomotico discendente si unisce al ramo anastomotico ascendente del 2° ramo dorsale cervicale.
  • Nervo grande occipitale o di Arnold: ramo dorsale del secondo nervo cervicale (C2). È il più voluminoso dei rami dorsali; esce dal canale vertebrale passando tra atlante ed epistrofeo, prosegue verso l’alto e medialmente, perforando prima il muscolo semispinale della testa e poi il trapezio. Cede rami collaterali per il muscolo obliquo inferiore, semispinale, lunghissimo, splenio della testa e del collo e trapezio e rami anastomotici per I e II nervo cervicale posteriore. In regione sottocipitale, quindi, diventa sottocutaneo e porta innervazione sensitiva alla cute occipitale e parietale, anastomizzandosi anteriormente con il nervo oftalmico (ramo del trigemino) e lateralmente con il nervo piccolo occipitale (nervo sensitivo del plesso cervicale).
  • Rami posteriori dal III all’VIII:presentano un calibro decrescente e innervano i muscoli superficiali e profondi della nuca e del collo. Da ricordare il ramo mediale del terzo ramo dorsale che prende il nome di nervo terzo occipitale e seguendo il decorso del nervo di Arnold, si porta alla cute della regione nucale.

Rami posteriori toracici: hanno un decorso omologo ai rami dorsali cervicali inferiori. Procedendo verso il basso i rami mediali diminuiscono di calibro, mentre aumenta il loro contingente di fibre motorie, parallelamente ai rami laterali che aumentano la loro quota di fibre sensitive e il loro diametro.

Rami posteriori lombari: si comportano come i rami dorsali toracici. Gli ultimi rami laterali lombari, più voluminosi, innervano con le loro fibre sensitive la parte superiore della regione glutea (nervi superiori della natica).

Rami dorsali sacrococcigei: raggiungono la regione dorsale fuoriuscendo dai quattro fori sacrali posteriori e dallo hiatus sacralis (V nervo sacrale e nervo coccigeo). Innervano con i rami mediali e laterali i muscoli della regione sacrale, il grande gluteo e parte della cute della natica (nervi medi della natica).

Rami ventrali o anteriori

I rami anteriori dei nervi spinali vanno ad innervare la parte antero-laterale del collo e del tronco, oltre agli arti superiori ed inferiori, con fibre motorie e sensitive.

Fatta eccezione per i primi due nervi cervicali, hanno dimensioni maggiori rispetto ai rispettivi rami dorsali.

Prerogativa dei rami anteriori è quella di formare, dopo la loro origine, i cosidetti plessi, intrecci anastomotici di fibre nervose. In senso cranio-caudale si distinguono, il plesso cervicale, il plesso brachiale, il plesso lombare, il plesso sacrale, il plesso pudendo e il plesso coccigeo.

nervi toracici, a differenza di tutti gli altri nervi spinali, non partecipano alla formazione di plessi, bensì hanno un decorso segmentario e autonomo, ognuno nel proprio spazio intercostale. Prendono appunto nome di nervi intercostali.

Plessi spinali

By Jmarchn – Own work from File:1321 Spinal Nerve Plexuses.jpg, CC BY-SA 3.0
Fonte: https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=34362187

 

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Autore: Angelo Terranova

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Osteopata, CEO e fondatore di OsteoLab. Sono sempre stato convinto che la problematica della persona debba essere approcciata in maniera integrata e olistica. Per tale motivo ho creato OsteoLab.

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