24 Aprile 2021

Caratteristiche delle scoliosi, le tipologie e le terapie esistenti

Ormai il termine scoliosi è diventato sempre più diffuso, tuttavia, spesso, viene utilizzato in maniera impropria.

In un soggetto normale, la colonna vertebrale vista frontalmente (piano frontale), risulta diritta. Se vista lateralmente (piano sagittale), presenta delle curve che si alternano, a convessità anteriore la porzione cervicale e lombare (lordosi), a convessità posteriore la porzione dorsale (cifosi) (1).

Colonna vertebrale

Colonna vertebrale fisiologica con visione frontale, posteriore e laterale.

Possiamo definire la scoliosi proprio un termine arcaico, basti pensare che il termine era stato già utilizzato da Ippocrate di Kos nel 300 a.C. dove, in una raccolta di opere denominata Spina Luxata, parla delle differenti deformità vertebrali, misurando e classificando le curve scoliotiche, abbozzando anche una possibile tipologia di trattamento (2).

Indice delle informazioni che troverai nell’articolo

 

Cos’è la scoliosi

Come recita l’enciclopedia Treccani, “la scoliosi indica una deviazione laterale permanente della colonna vertebrale” leggi tutta la definizione (3). Fondamentale è il “permanente”, bisogna sapere che esistono diverse tipologie di scoliosi che vengono racchiuse in due gruppi rappresentati dalla scoliosi strutturata, dove è presente un dismorfismo, e dalla scoliosi non strutturata, dove è presente un paramorfismo.

Cos'è la scoliosi

Nell’immagine vengono mostrate le diverse tipologie di scoliosi con angoli Cobb 40. Infatti, anche se presentano simili angoli Cobb, possono presentarsi diversi modelli di curva. Fonte immagine: Weiss HR, Goodall D – Weiss HR, Goodall D. Scoliosis. 2008 Aug 5;3:9. PMID: 18681956. doi:10.1186/1748-7161-3-9., CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9764428

Comunque è bene sapere che quando si parla di scoliosi, ci si riferisce alla scoliosi strutturata, irreversibile, che si differenzia dalla non strutturata proprio per la possibilità di quest’ultima di essere reversibile.

Non hai voglia di leggere? Guarda il video dedicato proprio alla scoliosi!

Scoliosi strutturata

Quando si parla della scoliosi strutturata, si parla della vera e propria scoliosi, dove bisogna lottare per limitarne la progressione. La vera scoliosi presenta le seguenti caratteristiche:

  1. Torsione e rotazione delle vertebre lungo il proprio asse longitudinale, specialmente la vertebra apice di curva (vertebra che si trova al centro della curva scoliotica e che presenta maggiore rotazione) (4);
  2. Alterazioni delle vicine strutture muscolari e legamentose;
  3. Le vertebre agli estremi della curva sono le vertebre con il piatto vertebrale più inclinato e non presentano rotazione (4).

Nella torsione vertebrale vediamo che i corpi vertebrali si portano verso il lato convesso della curva, mentre i processi spinosi verso il lato concavo della curva. Se presente nel segmento toracico, la rotazione delle vertebre è seguita dalle coste che andranno a formare un gibbo sul lato della rotazione vertebrale e quindi della convessità della curva (1-5).

Gibbo dorsale

Gibbo dorsale in una scolosi destro convessa. Fonte immagine: Rigo M, Negrini S, Weiss HR, Grivas TB, Maruyama T, Kotwicki T – Rigo M, Negrini S, Weiss HR, Grivas TB, Maruyama T, Kotwicki T; SOSORT. Scoliosis 2006, 1:11. PMID 16857045. doi:10.1186/1748-7161-1-11., CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9799191

La scoliosi strutturata può avere differenti cause. Nella maggior parte dei casi si tratta di una scoliosi idiopatica, ma possiamo trovare anche una scoliosi statica e una scoliosi malformativa.

Scoliosi idiopatica

La scoliosi idiopatica si presenta nell’80% dei casi. Il termine idiopatico significa ad eziologia sconosciuta. Non conosciamo il motivo per il quale si sia formata la scoliosi. Tale scoliosi si osserva maggiormente nel sesso femminile e si pensa che abbia un terreno genetico, si riscontra spesso in soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare.

Si presenta principalmente durante il periodo puberale dove si è presentata un’eccessiva e veloce crescita del soggetto. Generalmente si presenta ad S italica, ma è possibile assistere ad una scoliosi a C o a doppia S (5-6). La precocità della sua insorgenza, porta ad avere una prognosi spesso sfavorevole. Leggi l’articolo dedicato alla scoliosi idiopatica.

Scoliosi statica

Si parla di scoliosi statica quando alla base del meccanismo troviamo la dismetria degli arti inferiori. Tale dismetria trova le se cause in una frattura o in una emi-ipertrofia. Soffermandoci sula frattura, nel bambino, un evento traumatico potrebbe stimolare eccessivamente la funzione delle sue metafisi di accrescimento osseo, provocandone così una crescita abnorme rispetto all’arto sano (1).

Scoliosi malformativa

Parliamo di scoliosi malformativa, le scoliosi di carattere secondario, ovvero, che trovano la propria causa in malattie genetiche che spesso non portano ad una malformazione della struttura stessa della colonna vertebrale (1). Solitamente presenta caratteristiche individuali ed è spesso accompagnata da iperlassità legamentosa (6). Esse sono caratterizzate dalla presenza di malformazioni vertebrali, le vertebre perdono la loro simmetria (epispondili). Perdendo la propria simmetria, non permetteranno un corretto appoggio alle vertebre soprastanti, che si troveranno inclinate. Spesso queste tipologie di scoliosi, si riscontrano alla nascita (1).

Scoliosi non strutturata

Nella scoliosi non strutturata non è presenta la rotazione vertebrale, abbiamo soltanto una deviazione laterale delle vertebre (4). In questo caso non parliamo di dismorfismo come nella scoliosi strutturata, bensì di paramorfismo. Quando parliamo di scoliosi non strutturata, ci riferiamo al termine così tanto conosciuto e utilizzato, ovvero atteggiamento scoliotico (1).

Spesso le tipologie di scoliosi che rientrano nelle non strutturate, causano molti e inutili allarmismi. Queste scoliosi non sono considerate delle malattie e hanno un indice prognostico molto buono (non si ha evoluzione in una scoliosi strutturata) (5).

Tra le scoliosi non strutturate troviamo:

  • Scoliosi posturali, causati da una postura corretta e che si riducono in posizione supina o chiedendo alla persona, spesso al bambino, di stare diritto. E’ una situazione transitoria che si risolve, cambiando le condizioni posturali che la creano. La ginnastica correttiva potrebbe essere d’aiuto. Leggi l’articolo dedicato alle scoliosi posturale;
  • Scoliosi di compenso alle asimmetrie degli arti inferiori. Tale scoliosi si presenta a causa della presenza di un arto inferiore più corto rispetto all’altro. La scoliosi si presenta con una curva convessa dal lato dell’arto più corto. Nella flessione, questo tipo di scoliosi presenta un gibbo presenta dal lato della convessità (5).

Prognosi

L’evoluzione delle scoliosi dipende da numerosi fattori, tra cui la maturità ossea (leggi di più sul tessuto osseo). Il test di Risser consente di definire la maturità ossea attraverso la valutazione delle creste iliache. Il test presenta 5 gradi:

  • Grado 1 indica una maturità ossea del 25%;
  • Grado 2 indica una maturità ossea del 50%;
  • Grado 3 indica una maturità ossea del 75%;
  • Grado 4 indica una maturità ossea completa;
  • Grado 5 indica una completa fusione delle ossa che compongono l’osso iliaco.
Test di risser

Il test di Risser permette di valutare l’evoluzione della scoliosi attraverso il grado di maturazione ossea dell’osso iliaco

In base al grado del test di Risser varia la possibilità di evoluzione della scoliosi. Il primo e secondo grado del test indicano una evoluzione che si attesta intorno al 50%, oltre il secondo grado, l’evoluzione della stessa si riduce al 20% (1).

Trattamento della scoliosi

Il trattamento della scoliosi viaria in base alla sua tipologia e alla sua gravità. Data la loro capacità evolutiva, risulta fondamentale avere una diagnosi precoce. Il trattamento è strettamente legato al valore angolare della curva scoliotica e al suo grado di evoluzione (4).

Angolo di Cobb

Per decidere sul quando iniziare e quale terapia associare alla scoliosi, bisogna affidarsi al grado di curva della stessa, espressa tramite i gradi Cobb. L’angolo di Cobb si ottiene tracciando due rette tangenti alle limitanti delle due vertebre agli estremi della curva scoliotica.

Angolo di cobb

L’angolo di Cobb rappresenta l’angolo ottenuto dall’intersercarsi delle rette tangenti ai piatti vertebrali delle vertebre estreme della scoliosi. Fonte immagine: By Skoliose-Info-Forum.de, Skoliose-Info-Forum.de – http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/74/Scoliosis_cobb.gif, bearbeitet, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32765126

L’intersecarsi di queste due rette darà un angolo di un determinato grado:

  • Gradi fino a 15-20 indicano soltanto un controllo nel tempo della scoliosi tramite indagine radiografica. Consigliabile attività motoria e potenziamento muscolare, specialmente dei muscoli paravertebrali;
  • Gradi compresi tra i 20-40 necessitano dell’utilizzo del busto ortopedico nelle curve ad alto grado di peggioramento, sempre tenendo conto di altri parametri quali l’età e il grado di maturità ossea;
  • Oltre i 40 gradi, ci sono le indicazioni per il trattamento chirurgico. (5-7)

Quanto detto pone sommariamente le indicazioni sulla tipologia di terapia da applicare in base al grado di angolo Cobb e, grazie ad esso, la Scoliosis Research Society ha individuato ben 7 gruppi di curve scoliotiche:

  1. Angolo compreso tra 0-20;
  2. Angolo compreso tra 21-30;
  3. Angolo compreso tra 31-50;
  4. Angolo compreso tra 51-75;
  5. Angolo compreso tra 76-100;
  6. Angolo compreso tra 101-125;
  7. Angolo >125.

La maggior parte delle curve scoliotiche risulta compresa tra la prima e la seconda classe ovvero tra i 5° e il 30° Cobb (1).

Terapia della scoliosi

La terapia della scoliosi non si limita soltanto all’utilizzo di busti ortopedici o all’intervento chirurgico, essa può essere coadiuvata dalla fisioterapia e dall’osteopatia. Nello specifico, nelle situazioni in cui ci troviamo davanti ad un angolo di Cobb entro i 20°, il trattamento sarà incentrato sull’attività fisica, rinforzo muscolare e saltuari controlli specialistici per il monitoraggio della curva. Il lavoro sarà incentrato sulla rieducazione funzionale, attraverso sedute di fisioterapia, manipolazioni ed equilibrio delle strutture, attraverso sedute di osteopatia, così da migliorare la capacità neuro-motorie del soggetto.

Correzione-della-scoliosi-con-busto-ortopedico

Confronto di due diversi apparecchi per il trattamento della scoliosi. Anche con la versione leggera del tutore si possono ottenere le stesse correzioni (come con i corsetti). Fonte immagine: By Scolidoc – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9468066

E’ consigliabile comunque evitare sport agonistici incentrati sull’eccessiva mobilità della colonna vertebrale. Tali sport, andando a migliorare la mobilità e l’elasticità della colonna vertebrale, permettono una maggiore e semplice progressione della curva scoliotica. Per tale motivo è consigliabile evitare i seguenti sport:

  • Danza classica;
  • Danza ritmica;
  • Danza artistica;
  • Nuoto (8).

Riguardo alle sole sedute di terapia manuale, risulta difficile dare una risposta concreta dato la presenza di diversi studi con risultati spesso contraddittori. La terapia manuale potrà certamente essere vista come una terapia ausiliaria al quanto già detto (1-7).

Oltre i 20°, quanto detto precedentemente sarà sempre consigliato, in aggiunta potrà esserci una terapia ortopedica incentrata sull’utilizzo di busti o corsetti (7).

Perché trattare la scoliosi?

È molto importante trattare la scoliosi in maniera precoce. Il trattamento ha lo scopo di limitare, arrestare la progressione della curva evitando in questo modo il possibile intervento chirurgico. Fondamentale è l’approccio precoce per limitare la progressione della curva, non tanto per una questione estetica, quanto per un aspetto funzionale. Specialmente, nelle scoliosi toraciche, la problematica peggiore in cui si potrebbe incorrere è la compromissione della funzionalità polmonare, legata esclusivamente ad una incapacità, da parte della gabbia toracica, di avere una corretta escursione, mobilità, limitando così la stessa meccanica respiratoria. In secondo piano va l’aspetto estetico che comunque ha la sua importanza (1). Oltre alla terapia ortopedica e/o manipolativa, è possibile far eseguire degli esercizi anche con l’ausilio della respirazione. Lo scopo di tali esercizi sarà di coadiuvare il lavoro medico, osteopatico o fisioterapico.

Esercizi per la scoliosi

Esistono diversi esercizi per la scoliosi. Cosa molto importante è essere consapevoli che, nel caso di una scoliosi strutturata, gli esercizi hanno la funzione di limitare, rallentare la progressione della curva (insieme alle terapie mediche). Nel caso di una scoliosi non strutturata (es. scoliosi posturale), gli esercizi possono essere ottimi strumenti per migliorare e risolvere la problematica. Ovviamente sia davanti ad una scoliosi non strutturata che ad una strutturata, è sempre consigliato farsi seguire da un professionista. Leggi l’articolo dedicato agli esercizi correttivi per la scoliosi.

Esercizi per la scoliosi

In questa immagine viene presentato un esercizio per lavorare sulla scoliosi destro convessa. La persona si posiziona in decubito laterale sul lato della convessità della scoliosi (fianco destro in scoliosi destro convessa).

Bibliografia

  1. Appunti personali acquisiti durante il periodo di formazione;
  2. Carmelo Giuffrida, “la scoliosi. Un paramorfismo tridimensionale e multifattoriale della colonna vertebrale: dalle osservazioni e valutazioni alla ginnastica correttiva”, Cavinato 2020;
  3. Enciclopedia Treccani, definizione di scoliosi.
  4. Paolo Cabitza, Ortopedia, Esculapio; 2 edizione (15 settembre 2013);
  5. Alessandra Novembri, Alessandro Pagliazzi, Valdo Flori, Ortopediatria, SEE Firenze 1996;
  6. Alice Sghedoni, Maria Rita Conti, Luisa Montanari, La fisioterapia nella paralisi cerebrale infantile: Principi ed esperienze – Postura seduta, Springer Verlag; 2013° edizione (1 gennaio 2013);
  7. Philippe E. Souchard, Deformazioni morfologiche della colonna vertebrale. Trattamento fisioterapico con il Metodo RPG, Edra (4 febbraio 2016);
  8. Matteo Gorla, Daniele Mancini. La visita posturale osteopatica. Correlazione scoliosi e piede disarmonico. Cavinato (23 dicembre 2016).

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Osteopata legnano Dott. Angelo Terranova

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Autore: Angelo Terranova

Autore: Angelo Terranova

Osteopata, CEO e fondatore di OsteoLab. Sono sempre stato convinto che la problematica della persona debba essere approcciata in maniera integrata e olistica. Per tale motivo ho creato OsteoLab.

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