Articolazioni della colonna vertebrale: suddivisione e anatomia
In questo breve articolo parleremo di quali tipi di articolazioni sono presenti nella colonna vertebrale. Tutto questo lo faremo andando a suddividere le articolazioni della colonna vertebrale in intrinseche, ovvero in articolazioni intervertebrali ed estrinseche, ovvero in articolazioni tra le vertebre e le coste, il cranio e le ossa dell’anca.
Indice delle informazioni che troverai nell’articolo
Articolazioni della colonna vertebrale intrinseche
Le articolazioni della colonna vertebrale, definite intrinseche, sono quelle che annoverano l’articolazione tra le vertebre. Le vertebre si possono articolare tra loro attraverso diverse strutture:
- I corpi vertebrali;
- I processi articolari;
- I legamenti a distanza.
Articolazioni tra i corpi vertebrali
Le articolazioni intervertebrali, tra i corpi sono della tipologia delle sinfisi o anfiartrosi. Le superfici sono concave e rivestite da cartilagine ialina e vedono l’interposizione di un disco fibrocartilagineo biconvesso denominato intervertebrale. Questo tipo di articolazione è stabilizzata e rinforzata dalla presenza di due legamenti posti ventralmente e dorsalmente, denominati rispettivamente, legamento longitudinale anteriore e posteriore.
Il legamento longitudinale anteriore decorre dalla base del cranio al sacro, si inserisce sulla faccia ventrale delle vertebre e aderisce maggiormente ai corpi vertebrali.
Il legamento longitudinale posteriore decorre sulla faccia dorsale dei corpi delle vertebre e si porta dall’apofisi basilare dell’occipite al canale sacrale. Ha un decorso festonato, ovvero più slargati in corrispondenza dei dischi intervertebrali dove vi aderisce maggiormente rispetto ai corpi vertebrali.
Il disco intervertebrale è composto da:
- Nucleo polposo. Occupa la parte centrale. E’ una sostanza gelatinosa, composta per l’88% di acqua;
- Anello fibroso. Risulta formato da una successione di anelli fibrosi concentrici che presentano un decorso obliquo rispetto ai fasci vicini.
La funzione dell’anello fibroso è quella di mantenere all’interno del disco il nucleo polposo. Non è presente nè vascolarizzazione, nè innervazione all’interno del nucleo, perciò ciò escluse la possibilità di cicatrizzazione spontanea di eventuali danni alla struttura.
La presenza dei dischi intervertebrali permette alla colonna di effettuare movimenti in torsione e inclinazione nei vari piani dello spazio. (leggi di più sui movimenti della colonna vertebrale).
Articolazioni tra i processi articolari
Le articolazioni tra processi articolari sono delle artrodie. Esse si stabiliscono tra le faccette articolari superiori ed inferiori delle vertebre. Di solito le superfici che troviamo sono piane ad eccezione delle superfici articolari che si trovano nelle vertebre lombari che risultano avere una certa inclinazione. tale inclinazione conferisce maggiore possibilità di scivolamento tra loro, dando maggiore flessibilità.
Le faccette articolari sono mantenute unite, adese tra loro, grazie alla presenza di capsule articolari, che si inseriscono in vicinanza delle superfici stesse.
Legamenti a distanza
I legamenti a distanza sono quelle strutture legamentose che uniscono le diverse porzioni della vertebra (vedi nel dettaglio qui), e sono rappresentati da:
I legamenti gialli sono formazioni legamentose di forma rettangolare, che vanno dal margine inferiore della lamina vertebrale con il margine superiore della lamina vertebrale della vertebra sottostante. Il nome deriva dal loro colore, dato dalla ricchezza dei fibre elastiche. Tali legamenti delimitano posterolateralemente il canale vertebrale.
I legamenti interspinosi uniscono il margine inferiore di un processo spinoso a quello superiore del processo sottostante. Essi si continuano ventralmente con i legamenti gialli.
Il legamento sopraspinoso è un cordone fibroso teso tra l’occipite e la faccia dorsale dell’osso sacro. Si continua ventralmente con i legamenti interspinosi. Sotto l’occipite si inspessisce andando a formare il legamento nucale che si trova compreso tra la protuberanza occipitale esterna e il processo spinoso della settima vertebra cervicale.
I legamenti intertrasversari uniscono gli apici dei processi trasversi. In base al segmento rachideo, variano la loro consistenza. Risultano essere poco robusti nel segmento cervicale e più robusti in quello dorsale e lombare. Nel segmento lombare sono tesi tra il processo costiforme e il mammillare della vertebra sottostante.
Articolazioni della colonna vertebrale estrinseche
Le articolazioni estrinseche della colonna vertebrale, sono quelle che mettono in comunicazione la colonna con la testa, le coste e l’arto inferiore.
Sono rappresentate da:
- Articolazione Atlantoccipitale;
- Articolazione Atlantoassiale Laterale;
- Articolazione Atlantoassiale Mediana;
- Articolazione Lombosacrale.
Articolazione atlantoccipitale
L’articolazione atlantoccipitale è una condiloartrosi (vedi definizione qui). Tale articolazione si stabilisce tra la faccia articolare superiore delle masse laterali dell’atlante (superficie concava) e i condili dell’osso occipitale (superficie convessa). I condili sono allungati e convessi con direzione dall’avanti al dietro e lateralmente. Le facce articolari dell’atlante, sono concave e congrue ai condili occipitali.
L’articolazione risulta racchiusa all’interno di una capsula che si inserisce sul contorno delle superfici articolari, inoltre è rafforzata dalla membrana atlantoccipitale anteriore (più robusta) e posteriore (più sottile) che rispettivamente sono tese tra il contorno anteriore del forame magno al margine superiore dell’arco anteriore dell’atlante e dal contorno posteriore del forame magno al margine superiore dell’arco posteriore dell’atlante. La membrana atlantoccipitale posteriore, a lato della capsula, forma un arco tendineo che permette il passaggio dell’arteria vertebrale del primo nervo spinale cervicale (nervo sottoccipitale).
L’articolazione atlanto-occipitale consente un elevato grado di locomozione, in particolare:
- Movimenti di flesso-estensione;
- Movimenti di inclinazione laterale;
- Movimenti di circonduzione del cranio.
Articolazione atlantoassiale laterale
L’articolazione atlantoassiale laterale è composta da due artrodie (definizione di artrodie). Quest’articolazione avviene tra le faccette inferiori dell’atlante e le faccette superiori dell’epistrofeo. Anch’essa è racchiusa all’interno di una capsula articolare e rinforzata dai legamenti atlantoassiali anteriore e posteriore che, partendo rispettivamente dai margini inferiori dell’arco anteriore e posteriore dell’atlante, si fissano sul corpo dell’epistrofeo.
- Posteriormente: legamento atlo-assiale accessorio rinforza la capsula articolare. Tale legamento decorre dalla massa laterale dell’atlante sino al centro del dente dell’epistrofeo. Archi posteriori sono collegati mediante i legamenti gialli che lateralmente presentano dei fori intervertebrali per il passaggio del secondo paio di nervi spinali.
- Anteriormente: il margine inferiore dell’arco anteriore dell’atlante è connesso con la faccia anteriore del corpo dell’epistrofeo tramite una espansione del legamento longitudinale anteriore.
Articolazione atlantoassiale mediana
L’articolazione atlantoassiale mediana è un’articolazione di tipo trocoide che si stabilisce tra la faccia posteriore dell’arco anteriore dell’atlante e la faccia anteriore del dente dell’epistrofeo. L’articolazione fa parte dei ginglimi, nello specifico, essa è un trocoide dove il cilindro cavo è rappresentato dell’arco dell’atlante e il cilindro pieno dal dente dell’epistrofeo. Il dente è fissato, mantenuto in loco, dal legamento trasverso. Inoltre esso è fissato al contorno anteriore del foro occipitale tramite il legamento dell’apice del dente.
La capsula articolare mediale è rivestita in profondità dalla sinoviale e grazie al legamento trasverso dell’atlante si formano due lamine fibrose intra-articolari che suddividono la cavità articolare mediale in due compartimenti, anteriore (più piccolo) e posteriore (più grande).
Sono presenti altre strutture che stabilizzano l’articolazione atlantoassiale mediana:
- Il legamento dell’apice del dente decorre dall’apice del dente epistrofico fino al margine anteriore del forame magno;
- Legamenti alari si trovano al di sotto del legamento trasverso che decorrono dalle superfici laterali del dente epistrofico fino alle superfici interne dei condili occipitali;
- Legamento crociato dell’atlante composto dal legamento trasverso, di cui abbiamo già parlato in questo articolo, e dai due legamenti, longitudinale superiore che si fonde con il legamento dell’apice del dente, e longitudinale inferiore che si inserisce alla superficie posteriore del corpo dell’epistrofeo;
- Membrana tectoria dalla base dell’occipite si inserisce sull’epistrofeo e continua con il legamento longitudinale posteriore. Tale membrana, in realtà, consiste nella porzione craniale più robusta del legamento longitudinale posteriore della colonna vertebrale. Si trova quindi a diretto contatto con la porzione dorsale dei corpi vertebrali in prossimità del cranio. Si fissa cranialmente a livello della base dell’occipite e consente solo movimenti di torsione del capo.
Articolazione lombosacrale
Quando parliamo di articolazione lombosacrale, ci riferiamo all’articolazione che avviene tra la faccetta intervertebrale e faccette articolari inferiori della quinta vertebra lombare e la superficie superiore e processi articolari superiori dell’osso sacro. A rinforzare l’articolazione, oltre ai legamenti longitudinale anteriore e posteriore, interspinoso, giallo, intertrasversario, è presente il legamento ileolombare, teso tra il processo costiforme della quinta vertebra lombare e la cresta iliaca dell’osso dell’anca o comunemente conosciuto come osso iliaco.
Bibliografia:
- Anastasi – G. Balboni, Trattato di Anatomia umana, Edi-Ermes IV 10/2006;
- Appunti personali.
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